Aveva paura la donna uccisa ieri in una villetta all’Eur, a Roma. Oksana Martseniuk, ucraina di 42 anni, era la domestica della villa dove viveva, da poche settimane, Federico Leonelli, 35 anni, ospite dei padroni di casa, fuori città per le vacanza. La donna, rimasta sola con l’ospite, aveva cominciato a temere per la sua vita, tanto che qualche giorno fa, come riporta Il Messagggero, aveva scritto un sms al padrone di casa, avvertendolo che Leonelli “sembrava fuori di testa” e maneggiava “grandi coltelli”.
Una “denuncia” che potrebbe aver fatto scattare l’ira dell’uomo che, domenica pomeriggio ha deciso di uccidere la domestica e, in preda a un raptus di follia, ha tentato anche di uccidere i poliziotti intervenuti dopo l’allarme lanciato dai vicini per le urla che provenivano dalla villetta. Gli agenti hanno sparato e hanno colpito Leonelli, che è morto poi poco dopo il tragitto fino all’ospedale Sant’Eugenio.
Questa, una delle ipotesi più accreditate, insieme a quella del tentativo di stupro, su cui stanno lavorando il procuratore Pierfilippo Laviani e il pm Luigi Fede, assieme alla polizia. Prima di riuscire ad acchiappare e uccidere la donna, Leonelli deve averla inseguita per tutta la casa. Oksana ha anche provato a rifugiarsi in qualche stanza e da lì pare abbia inviato un messaggio al telefonino del suo aguzzino: “Per favore lasciami, ti prego non uccidermi”.
Quando gli agenti sono arrivati hanno trovato l’abitazione chiusa. Una volta entrati, hanno trovato una cantina chiusa e del sangue sulla porta. Una volta sfondata l’entrata, hanno scoperto il cadavere della donna colpita con molte coltellate e decapitata, in un lago di sangue. Lì dentro, come se fosse un film horror, l’assassino, vestito con abiti paramilitari e una maschera antigas sul viso, che si è scagliato contro gli agenti. Andando incontro alla sua fine. Il giorno dopo, la rabbia della sorella di Leonelli: “Perché hanno mirato al cuore?”.