Luca Giustini, il padre che domenica scorsa uccise brutalmente a coltellate la figlia di 18 mesi, avrebbe agito sotto effetto di un mix di droghe. A confermarlo, secondo quanto rivelato dal “Resto del Carlino”, gli esami di sangue ed urine ai quali il trentaquattrenne omicida si sarebbe sottoposto.
Cocaina, steroidi e anabolizzanti: queste le sostanze che Giustini avrebbe assunto prima di commettere l’efferato omicidio della figlia. Da appurare l’esatta quantità del mix di droga e farmaci che il padre della piccola Alessia si sarebbe somministrato e il momento nel quale le sostanze incriminate siano effettivamente entrate in circolo.
L’avvocato di Giustini, Alessandro Scaloni, ha però fermamente respinto questa ricostruzione: “Smentisco categoricamente queste circostanze. Tutti i risultati delle analisi eseguite finora sul sangue e le urine di Giustini hanno dato esito negativo”.
Una presa di posizione che cozza palesemente con gli altri retroscena riportati da “Il Resto del Carlino”. L’uomo aveva lavorato conducendo il treno Foligno-Ancona fino a poche ore prima di uccidere la figlia e ci sarebbero anche più di dieci fogli di quaderno riempiti con scritte deliranti sul “precetto di nostro Signore”, “il disegno di Dio” e “la salvezza degli uomini e del mondo”. L’uomo non era sereno, confermano amici e colleghi, e questa è una delle poche certezze nelle mani degli inquirenti.