Ennesima tragedia del mare al largo delle coste libiche. Sono almeno 20 i corpi recuperati davanti a Tripoli dove venerdì pomeriggio è affondato un barcone con a bordo circa 170 migranti sub-sahariani diretti verso le coste europee.
La guardia costiera libica aveva già precisato ieri di avere salvato 16 persone, che si erano imbarcate verso le tre del mattino da Guarakouzi, ma subito dopo la loro imbarcazione si era rovesciata in mare. Tra i migranti a bordo, somali ed eritrei. La tragedia è solo l’ultima di una lunga serie proseguita in questi ultimi mesi estivi, con la morte e la scomparsa in mare di numeri imprecisati di persone.
A favorire le partenze dalla Libia il caos che regna nel Paese, dove è ormai guerra civile tra le milizie islamiste che fanno capo al “califfato” islamico di Bengasi e all’Operazione Alba a Tripoli, e quelle che le combattono insieme all’ex generale Khalifa Haftar. In questo quadro, i trafficanti di uomini hanno gioco facile nel portare avanti i loro lucrosi affari, imbarcando ogni volta centinaia di disperati dal sub-Sahara e dal Corno d’Africa.
Intanto non si fermano gli sbarchi e le operazioni di soccorso. Otto i migranti soccorsi dall’Esercito nella zona di Teulada, in Sardegna. Nuovo sbarco di migranti anche a Pozzallo, nel Ragusano. In arrivo 354 persone tra i quali molte donne e bambini.
Si tratta del secondo approdo nel giro di 24 ore, ieri erano arrivati 200 persone di prevalente nazionalità siriana. La macchina organizzativa e’ già al lavoro per l’accoglienza dei nuovi approdati e in queste ore molti migranti arrivati ieri stanno per essere trasferiti da Pozzallo in altri centri di accoglienza.
La squadra mobile di Ragusa ha fermato i tre presunti scafisti dello sbarco di ieri a Pozzallo (Ragusa) quando a bordo di due motovedette sono approdati 200 siriani. Uno dei fermati era già stato in Italia cinque volte, sbarcando a Lampedusa, e nel 2013 era stato arrestato. I tre fermati sono gli egiziani Yousef Mohamed Ibrahim, 32 anni; Tarak Honeim, 28 anni e Mohani Hanim, 24 anni. Sono accusati di aver procurato l’ingresso in Italia di 197 migranti sbarcati ieri a Pozzallo, molti dei quali minori e anche neonati.
Arriva così a cento il numero di scafisti finiti in manette nel 2014.