Due adulti e tre bambini sono rimasti uccisi in una esplosione a Gaza City. Lo riferiscono fonti locali. Non si sa l’identità delle vittime, colpite in apparenza da un razzo israeliano. Intanto dodici razzi sono stati sparati da Gaza sul vicino villaggio israeliano di Nahal Oz, riferisce il portavoce militare israeliano secondo cui un civile è rimasto gravemente ferito. Sirene di allarme risuonano a Beer Sheva, la maggiore città del Neghev.
Gli scontri proseguono ininterrottamente dal momento in cui è terminata la tregua umanitaria per permettere i negoziati di pace al Cairo. Otto palestinesi sono rimasti uccisi nella notte da raid aerei israeliani, secondo quanto riferiscono i servizi di soccorso locali. I bombardamenti hanno completamente distrutto un edificio a Rafah, nel sud della Striscia, causando sette morti, mentre un altro palestinese è morto in un raid sul campo profughi di Nuseirat, nel centro.
Nel raid, sono stati uccisi tre comandanti del braccio armato di Hamas. Lo hanno annunciato le stesse Brigate Al Qassam. Le vittime sarebbero Mohammed Abu Chamala, Raed al-Atar e Mohammed Barhoum. La moglie e la figlia di un capo militare di Hamas erano state uccise in un altro raid. Il movimento non ha fornito però dettagli sulla sorte di Mohammed Deif, marito e padre delle vittime.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha fatto appello a Israele e ai palestinesi perché tornino a parlarsi per trovare un accordo in vista di “una tregua durevole e perenne”. La dichiarazione è stata adottata all’unanimità dai suoi 15 Paesi membri del Consiglio.
“Israele impedisce qualsiasi tipo di accordo che porti alla pacificazione nella Striscia di Gaza”, ha detto ai giornalisti riuniti al Cairo il segretario generale della Lega Araba, Nabil Al Arabi, accusando Tel Aviv di continui ostacoli ai negoziati.