“L’Europa in questi giorni deve essere in Iraq altrimenti non è Europa”. Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, arrivando a Baghdad, ha incontrato il premier uscente al Maliki nel palazzo presidenziale dentro la zona verde. Il suo saluto non soltanto a nome del governo italiano, ma anche in qualità di guida del semestre europeo. “Chi pensa che la Ue volti le spalle davanti ai massacri, impegnata solo a pensare allo spread, o sbaglia previsione o sbaglia semestre”, ha precisato.
L’Europa non è solo spread e vincoli. È nata per difendere una certa idea di mondo e di dignità dell’uomo Ecco perché siamo qui oggi #Erbil
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 20 Agosto 2014
L’Italia è stata, infatti, capofila di quei paesi che hanno chiesto di prevedere un intervento più incisivo nel conflitto iracheno scatenato dai miliziani dell’Isis, tanto che ha già inviato sei voli di aiuti umanitari per le popolazioni colpite. Inoltre, il Parlamento, dopo le audizioni dei ministri degli Esteri e della Difesa, Federica Mogherini e Roberta Pinotti, ha votato per il sì all’invio di forniture militare agli iracheni. Le forze politiche sembrano coese, a eccezione di Sel e M5S.
“In Iraq è a rischio la vita di civili, cristiani, yazidi, musulmani: è un dovere politico, ma soprattutto morale, rispondere a un dramma umanitario”, ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, nel corso dell’informativa del governo sulla crisi irachena alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. La Mogherini ha quindi ribadito “l’urgenza della nostra azione e della nostra decisione” in merito al sostegno all’Iraq.
“L’Italia è pronta a fornire ai peshmerga curdi armi automatiche leggere e relativo munizionamento – ha aggiunto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Siamo pronti ad un sollecito invio di materiale militare d’armamento già in uso alle Forze armate nazionali”.
Il premier, da Baghdad, ha anche sottolineato come “l’integrità della regione e dell’Iraq sia fondamentale per la stabilità di tutta l’area”. Nella capitale irachena Renzi incontrerà anche il presidente Fouad Mazuum e il premier incaricato di formare il nuovo governo Haidar Al Abadi, prima di recarsi in un campo profughi ad Erbil.