Terza tappa del viaggio in Corea del Sud del Papa. Nella sua omelia davanti a una folla di circa un milione di fedeli, Francesco ha elogiato il coraggio e la carità dei martiri che dovrebbero essere oggi fonte di ispirazione.
“Il loro esempio ha molto da dire a noi che viviamo in società dove, accanto a immense ricchezze, la miseria è in crescita; dove il grido dei poveri è raramente ascoltato” ha detto, ricordandno che “il mondo ci chiede troppi compromessi con la fede”.
Il Pontefice ha poi visitato il centro disabili di Kkottongnae, dove è stato accolto da uno spettacolo di bambini. Francesco si è tolto le scarpe prima di entrare, secondo l’uso coreano.
Subito dopo, presso la School of Love, Papa Bergoglio ha incontrato le comunità religiose in Corea. Il Pontefice si è trattenuto più del dovuto nella visita precedente e ha chiesto scusa per non aver potuto celebrare i vespri: “C’è un piccolo problema, se c’è una cosa che mai si deve trascurare è la preghiera, ma oggi faremo la preghiera da soli, vi spiego perché non possiamo pregare i vespri insieme: sono venuto in elicottero, e con il decollo dell’elicottero, se non decolliamo in tempo, c’è pericolo di finire sfasciati su una montagna. Facciamo solo una preghiera alla Madonna, tutti insieme, poi parleranno tutti i due presidenti, poi io, scusate”.
La tappa successiva è il Centro di spiritualità di Kkottongnae per incontrare i leader dell’apostolato laico, Consiglio cattolico istituito nel 1968 che ha 27 sedi in tutta la Corea.