È un oro storico quello conquistato da Libania Grenot nella finale dei 400 metri agli europei di atletica in corso a Zurigo. Per la prima volta un’atleta italiana è riuscita a conquistare il gradino più alto del podio in quella che molti considerano come una delle discipline più complesse dell’intero circuito.
È bastato un modesto 51″10 per mettersi dietro sia l’ucraina Zemlyak (51”36) che la spagnola Terrero (51”38). Tempi non certo esaltanti, condizionati probabilmente dal freddo e dalla stanchezza accumulata dalle quattrocentometriste nelle gare precedenti.
Partenza da urlo per la Grenot, che dalla terza fila ha impiegato pochissimo a mettersi dietro la Zemlyak. Nel rettilineo finale l’italiana era già sicura di trionfare, e con uno scatto adrenalinico è persino riuscita ad incrementare il distacco dalle inseguitrici.
Una medaglia d’oro meritata come non mai per la Grenot, atleta capace di un 50″30 valido ancora oggi come record nazionale dei 400 metri. Il suo sangue cubano (è nata a Santiago di Cuba nel 1983) ed il suo cuore italianissimo alla fine hanno avuto la meglio su tutto: freddo, umidità, stanchezza e rivali inferocite.
“È un’emozione grandissima, era una medaglia scritta, fatta – ha dichiarato raggiante la Grenot – ero tranquilla fin da quando ho preso l’aereo per venire qui. Questa medaglia ha tanti meriti, è un titolo importante anche per la federazione e sono felice di avergliela regalata”.
Buone notizie anche nella maratona, dove Valeria Straneo ha conquistato l’argento dopo una gara da assoluta protagonista. La trentottenne di Alessandria ha guidato la prova a partire dal trentesimo chilometro, stracciando le inseguitrici e sognando un trionfo che sino a quel momento sembrava più che meritato. In discesa, però, la coetanea francese Christelle Daunay ha recuperato tutto lo svantaggio iniziale mettendosi dietro l’atleta italiana. La Straneo non ha ceduto metri alle avversarie, tenendo botta e sfoderando una tenacia da vera campionessa.
La Daunay ha conquistato la medaglia d’oro in 2h25’14, la Straneo è arrivata con 13” di svantaggio (2h25’27), mentre la portoghese Jessica Augusto ha chiuso al terzo posto (2h25’41”). Un’impresa record per la maratoneta alessandrina, autrice di una favola iniziata tardissimo alle soglie dei trent’anni e che non si è interrotta nemmeno dopo l’asportazione della milza. Un argento per una campionessa senza tempo che onora l’atletica italiana.