Nell’espressione vu’ cumprà “non c’è nessun connotato razzista: è stata una grande tempesta in un bicchiere di ipocrisia”. Il ministro dell’Interno e leader del Nuovo Centrodestra non ci sta: il polverone sollevato sulle sue parole durante la presentazione del decreto “Spiagge sicure” non ha ragione di esistere per Angelino Alfano.
Il ministro ha scelto proprio Lampedusa, luogo di approdo di molti “vu cumprà”, nonché luogo di morte per molti migranti in cerca di salvezza, per cercare di riabilitare un termine che dopo anni di diffusione massiccia era stato spedito in soffitta. “Su questa vicenda – ha osservato Alfano – ho sentito editoriali col sapore nauseante dell’ipocrisia. Noi difendiamo il brand Italia, il made in Italy dalla contraffazione, altrimenti avremo punito gli imprenditori italiani che pagano le tasse”. “Bisogna dire ‘venditori abusivi irregolari presso le spiagge’? Valga per gli ipocriti questa definizione”, ha concluso.
Alfano era a Lampedusa per salutare e ringraziare le forze dello Stato impegnate sul fronte immigrazione. “Sono qui per ringraziare – ha affermato il ministro – tutte le forze in campo per salvare vite umane, difendere le frontiere italiane e dare una mano d’aiuto all’Europa intera. Noi non molliamo – ha aggiunto – l’idea che sia l’Europa a dover difendere la frontiera del Mediterraneo”.
Alfano ha quindi fornito alcuni numeri di un’annata record sul fronte degli arrivi. Saliti fino a 100 mila. Attualmente, ha informato, nelle strutture temporanee, nei centri governativi e nella rete Sprar (Sistema d’accoglienza per richiedenti asilo) sono presenti oltre 53 mila persone: è la Sicilia a sopportare il peso maggiore (28%), seguita da Lazio (13%), Puglia (11%), Calabria (8%) e Lombardia (7%). “La Sicilia e l’Italia – ha sottolineato – pagano il conto dell’instabilità della Libia e non possiamo continuare a pagarlo”. Dal 1 agosto 2013 a 31 luglio di quest’anno sono state poi esaminate 35 mila domande di asilo, delle quali oltre 24 mila con esito positivo. In proposito, ha ricordato il ministro, “abbiamo appena raddoppiato le commissioni per l’esame delle richieste, in modo da accogliere più rapidamente chi ha diritto di restare e rimpatriare chi invece non lo ha”.
“Il prossimo 18 ottobre – ha detto il ministro – è il giorno dell’anniversario di Mare Nostrum e non ci potrà essere un secondo anniversario. L’Europa deve dare subito risposte sulla sua capacità di prendere nelle sue mani l’operazione, altrimenti l’Italia dovrà prendere una decisione ed io ho già una proposta da portare all’attenzione del governo”.