Cominciato il ‘tour’ nel Mezzogiorno del premier Matteo Renzi per puntare su occupazione e sviluppo. Dopo Napoli, il presidente del Consiglio visita anche Reggio Calabria, Gela e Termini Imerese.
Il premier ha iniziato il suo intervento parlando della crescita che, a suo parere, “non si innesca abbassando i salari” e “facendo riforme che dovrebbero essere finalizzate all’abbassamento della qualità della vita” dei lavoratori “con la motivazione che saremmo più competitivi”. Ma la soluzione “non è giocare alla meno peggio”.
Poi un accenno al Pil negativo della Germania: “Stamattina vedo che fa -0,2%. Farei a cambio volentieri in termini di dimensioni economiche, ma non è la percentuale dello ‘zero virgola’ a fare la differenza, ma il clima di rassegnazione nell’opinione pubblica, di chi pensa, ad iniziare dalle classi dirigenti, che tanto non cambierà mai”.
Bagnoli. Accordo per oltre trenta milioni sulla Città della scienza. Punto sui fondi comunitari. E adesso sblocchiamo l’area #italiariparte
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 14 Agosto 2014
“Dobbiamo uscire dalla cultura della rassegnazione e della delega. La scommessa è non avere alibi e fare il punto su tutte le partite aperte dicendo al Mezzogiorno che non è il punto retrogrado del Paese ma un luogo nel quale” si può fare innovazione ed essere motore di sviluppo. Ha precisato il premier.
“Oggi l’Italia è nelle condizioni, facendo le riforme che deve, di essere guida in Europa e trascinare l’eurozona fuori dalla crisi”. Ha insistito Renzi parlando alla Città della Scienza. Tutti però devono “fare la propria parte con convinzione e determinazione” per conquistare “la leadership in Europa”.
Poi si è recato a Bagnoli, alla Città della Scienza, dove ad attenderlo con fischi, urla e striscioni c’era un gruppo di manifestanti appartenenti all’associazione “La Terra dei Fuochi”.
Il governo va avanti con il programma fissato: “Confermiamo tempistica e metodo. Nessun tipo di problema o preoccupazione, andiamo avanti decisi con convinzione e determinazione, con calma e serenità”.
Lasciata Napoli è stata la volta di Reggio Calabria. Anche qui all’arrivo del premier davanti alla Prefettura c’erano alcune reppresentanze di lavoratori e sindacalisti che hanno rivendicato la soluzione di vertenze occupazionali nella regione, in particolare presenti forestali e Lsu- Lpu.
“Non c’è una situazione di crisi dell’Italia rispetto all’Eurozona – ha detto Renzi – che viaggia a velocità doppia: questo è accaduto in passato, ora la situazione è cambiata, l’ intera eurozona vive una fase di stagnazione”.
E “la riforma della giustizia è un percorso già iniziato e andrà a compimento nel Consiglio dei ministri del 29 agosto”. Ha affermato poi il presidente del Consiglio. “Le consultazioni stanno andando molto bene – ha aggiunto – ed il processo telematico civile ha ingranato e si incrementerà sempre di più. Allo stato attuale abbiamo cinque milioni di processi civili fermi con una media di 940 giorni per una prima definizione e tutto questo è inaccettabile”.
Renzi ha assicurato che i posti di lavoro di Omeca-Finmeccanica, l’azienda dell’Ansaldo Breda, sono salvi: “Ho parlato con Moretti, l’azienda ha ordini e quindi lavoro fino a tutto il 2017. Quindi le preoccupazioni circa la chiusura della realtà lavorativa fino a tutto il 2017 non ci sono. E questo indipendentemente dall’assetto azionario”.
Ha anche garantito che il tribunale di Reggio Calabria sarà completato: “I denari per finire i lavori sono pronti per essere investiti e spesi”. E ha riconvocato la task force sulla Calabria per la prima settimana di settembre, a Palazzo Chigi”.
Reggio Calabria. Tribunale, porto di Gioia Tauro, mantenimento posti di lavoro Finmeccanica, cantieri dissesto e scuole. #italiariparte
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 14 Agosto 2014
Arrivato in Sicilia Renzi si è recato a Gela, in Municipio. Ad accoglierlo il sindaco Angelo Fasulo, il presidente della Regione Rosario Crocetta, il prefetto Carmine Valente e altri sindaci della zona. In piazza Municipio c’è una delegazione di lavoratori dell’Eni con uno striscione: ”Prima delle riforme occorre il lavoro”.
Renzi è entrato in una sala del municipio dov’e’ cominciata una riunione con le organizzazioni sindacali e una delegazione di lavoratori del petrolchimico. I sindacati chiedono il rispetto dei patti sottoscritti con l’Eni: riattivazione linea 1 della produzione della raffineria, garanzie su salute e lavoro, e rendere attraenti per nuovi investimenti le aree dismesse dell’ex polo petrolchimico di Gela con l’utilizzo dei fondi europei, utilizzazione e svincolo delle royalty petrolifere per progetti di sviluppo economico e produttivo.
”Quella del premier è una visita importante. In Sicilia rimangono due zone di crisi Gela e Termini Imerese. Abbiamo evitato la chiusura del Petrolchimico. Ora ci vuole un progetto serio di ripresa che ci salvaguardi anche per il futuro. A Termini dobbiamo riaprire la fabbrica dell’auto”. Ha detto il governatore siciliano. Anche Crocetta è stato contestato da un gruppo di Nomuos e dai proprietari dei terreni che hanno subito l’esproprio per la creazione del polo fotovoltaico, non realizzato, e che attendono ancora le indennità di esproprio.
Primo presidente del consiglio in visita a Gela. Importante non essere l’ultimo. L’#italiariparte se il Sud #cambiaverso No rassegnazione
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 14 Agosto 2014