Claudio Lotito non sarà il nuovo vicepresidente della Federcalcio. A rendere nota la decisione è stato lo stesso presidente della Lazio, che in una nota dell’Ansa ha dichiarato: “Rinuncio a posizioni di governance, vale a dire la vicepresidenza o la responsabilità del club Italia: prima vengono le idee e i progetti, poi le persone”. Una mossa prudente quella di Lotito: “Anche per l’armonia delle componenti, questa è la scelta giusta”
“Prima viene l’interesse generale e del sistema, poi quello particolare. A maggior ragione, anche a fronte di qualche tentativo di strumentalizzazione, sono convinto di quello che faccio”. Il presidente biancoceleste continuerà a lavorare nell’ombra, senza esporsi troppo ed alimentare fondati sospetti di un conflitto di interesse: “Nessun passo indietro, dunque, ma due passi avanti per il raggiungimento dei nostri obiettivi”.
Un giudizio significativo sulla scelta di Lotito arriva dal presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi: “Claudio sa essere molto sgradevole ma è leale e diretto. Le cose te le dice, e questa è una qualità rispetto ai tanti farisei che girano nel nostro sport e nel paese. Ha dimostrato di tenere a cuore gli interessi del sistema, non quelli personali”. E sulla possibilità che sia lui il nuovo vicepresidente, Abodi precisa: “Non credo che lunedì sarò vicepresidente. Ieri ho detto a Tavecchio che non ci sono richieste da parte mia, ma c’è l’ambizione anche personale di riscattare questo periodo, in cui siamo travolti da giudizi negativi e insulti”.
A meno di quarantotto ore dalla sua elezione, Carlo Tavecchio continua a lavorare per regalare alla Nazionale un nuovo commissario tecnico. Antonio Conte è il candidato principale, ieri i primi contatti con Tavecchio che però preferisce non dare anticipazioni: ” Stiamo lavorando…”. Voci sempre più insistenti, però, danno l’accordo tra Conte e la Nazionale come una pura formalità.
Conte chiede garanzie, non solo economiche: supervisione delle giovanili, organizzazione gestionale, possibilità di individuare figure da inserire a supporto dello staff ed infine potere di scelta in materia di investimenti, infrastrutture e comunicazione. Insomma un ruolo ibrido quello chiesto dall’ex tecnico juventino, a cavallo tra quello di un semplice commissario tecnico ed il ruolo di manager plenipotenziario.
Sull’ingaggio ci sono ampi margini di trattativa. L’offerta di Tavecchio è di 1,3 milioni più bonus per 2 anni, mentre la richiesta del tecnico barese è di 3 milioni. Possibile che l’accordo venga raggiunto concedendo i diritti d’immagine a Conte optando per un contratto molto simile a quello che legava la Federazione a Cesare Prandelli.