I due egiziani fermati sono accusati di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dall’aver sottoposto i migranti a pericolo e trattamento inumano. Secondo quanto emerso dal racconto degli immigrati i due egiziani hanno condotto un motopeschereccio di colore azzurro dalle coste libiche fino al salvataggio da parte della Guardia Costiera, avvenuto in acque internazionali.
Dalle testimonianze raccolte, è emerso che i migranti, partiti dalle coste libiche nella mattinata tra il 7 e l’8 agosto, hanno pagato ai membri dell’associazione una cifra compresa tra i 900 e 1500 dollari. I due fermati sono stati trovati in possesso di telefoni satellitari con i quali erano in contatto con altri membri dell’organizzazione. Le indagini proseguono per l’identificazione degli organizzatori, dei finanziatori e degli altri complici.