Ebola, morta una missionaria a Monrovia | Il governo liberiano: “Siamo in difficoltà”

di Maria Teresa Camarda

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Ebola, morta una missionaria a Monrovia | Il governo liberiano: “Siamo in difficoltà”

| lunedì 11 Agosto 2014 - 11:41

“È un momento drammatico ma proprio per questo, anche se si ha voglia di scappare, bisogna stare vicino alla popolazione, non lasciarla sola”: suor Simona Brambilla, madre generale delle missionarie della Consolata, parla con l’agenzia di stampa internazionale Misna dopo il decesso in Liberia di una religiosa congolese contagiata da ebola.

Suor Chantal Pascaline, dell’istituto delle Missionarie dell’Immacolata Concezione, è morta sabato a Monrovia. Aveva contratto il virus assistendo i malati insieme con padre Miguel Pajares, missionario spagnolo trasferito a Madrid e ora sottoposto a trattamento con un vaccino sperimentale. Gravi anche le condizioni di un’altra religiosa originaria della Guinea equatoriale, suor Paciencia Melgar, contagiata nella stessa clinica gestita a Monrovia dall’Ordine dei Frati ospedalieri di San Giovanni di Dio.

Suor Brambilla, in costante contatto con le sue consorelle in Liberia, conferma che il virus è “estremamente aggressivo” e che per contrastarlo è “fondamentale un lavoro di sensibilizzazione e informazione” condotto in profondità su tutto il territorio nazionale.

Ieri nelle chiese della Liberia e della vicina Sierra Leone, entrambi paesi colpiti da ebola, migliaia di persone si sono riunite nelle chiese per pregare. Prima di entrare negli edifici di culto e dopo esserne usciti i fedeli si sono lavati le mani con acqua e varechina, per ridurre la possibilità di nuovi contagi. Misure, queste, che appaiono insufficienti a fermare l’epidemia. Il ministro liberiano della Sanità Lewis Brown ha ammesso nel fine-settimana che il suo governo è in grave difficoltà, riferendo di ospedali chiusi e di altri abbandonati dal personale medico per paura di contrarre la malattia.

Questa settimana gli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità valuteranno la possibilità di uso diffuso del vaccino sperimentale, che avrebbe dato risultati positivi su due medici di nazionalità statunitense rimpatriati questo mese dalla Liberia. Proclamato intanto lo stato di emergenza in Nigeria, il quarto paese dell’Africa dove sono stati registrati decessi da ebola. L’ultimo governo ad annunciare controlli rigorosi alle frontiere e negli aeroporti è stato invece quello del Burkina Faso.

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