L’hanno battezzata “liberazione simbolica”. Ed così all’insegna di questo slogan che si è conclusa la manifestazione nazionale di protesta dei “No Muos”, davanti alla base militare americana, a Niscemi. All’arrivo del corteo composto da duemila persone, mentre qualcuno incendiava le sterpaglie, un gruppo ha tagliato la recinzione con le cesoie e oltrepassato il recinto a mani alzate dirigendosi verso i sette attivisti che da due giorni stavano arrampicati sui tralicci delle antenne del presidio militare dell’Us Navy.
Si sono avuti momenti di tensione subito sedati dall’arrivo degli agenti. Quindi, tutti gli attivisti sono scesi dai tralicci. La polizia li ha identificati. La giornata di protesta si è svolta senza che vi fossero i temuti disordini, visto che le due precedenti manifestazioni si erano concluse con scontri e feriti. Stavolta è stata una lunga, allegra e colorita passeggiata, con la quale la gente ha espresso i propri timori, per gli effetti delle onde elettromagnetiche del sistema satellitare Muos sulla salute dei residenti, chiedendo la chiusura della base Usa, dove già operano 46 antenne, e la sua trasformazione in un centro di accoglienza, di solidarietà e di pace. Ferma la condanna all’intervento israeliano nella striscia di Gaza e totale la solidarietà al popolo palestinese.
C’è stato anche un momento di contestazione contro magistratura e forze dell’ordine per i 29 divieti di dimora che il gip del tribunale di Gela ha emesso nei confronti di altrettanti attivisti, responsabili di precedenti atti di violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Oggi, durante il corteo, i 29 provvedimenti sono stati messi in un secchio e dati alle fiamme, rivendicando “libertà, libertà, libertà”. Poi, tutti a guardare al prossimo 24 novembre quando il Tar Sicilia di Palermo dovrà pronunciarsi sulla effettiva legittimità della costruzione del Muos a Niscemi. Per i sindaci che hanno partecipato oggi alla manifestazione “la battaglia non è ancora finita e i non è vero che i giochi sono fatti. Nessuno di noi rinuncerà mai alla tutela della salute dei propri concittadini”.
Il sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa, fa intendere che dietro alla costruzione del radar della base Usa di contrada Ulmo si potrebbero celare “oscuri interessi che vanno al di là degli Stati”. E parla di intimidazioni: “Mi hanno fatto sapere che sanno tutto di me, persino che ho una nipote che è una bella ragazzina: non so se è un complimento o altro”. “Purtroppo siamo pochi i sindaci a scendere in piazza contro il Muos e ad esporci. Gli altri dove sono? Non ci sono nemmeno i parlamentari della nostra zona a difenderci. Se ci fossero i voti di preferenza forse si sarebbero esposti di più”. La questione del Muos di Niscemi, secondo Fabio Granata, responsabile di Green Italia”.
“È una questione che vede su posizioni vergognose sia il governo Renzi che quello di Crocetta di totale sudditanza agli americani, una questione che per certi versi fa rimpiangere Craxi quando stabilì che Sigonella era territorio italiano”. Sottolinea il Governatore Rosario Crocetta. “La decisione di realizzare il Muos non è di competenza della Regione”. E ribadisce Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: “Siamo a fianco dei pacifisti che anche oggi, manifestando contro il Muos, dicono no alla guerra e dimostrano che non è vero che se se vuole la pace bisogna preparare la guerra”.
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POPOLO DI ADDORMENTATI!!!!!VERGOGNA.