Dopo le minacce lanciate da Voronezh, città russa vicina all’Ucraina, martedì scorso, il presidente russo Vladimir Putin passa ai fatti. Con un decreto già firmato e reso immediatamente operativo, Putin ha ordinato che: “Nella difesa degli interessi nazionali della Federazione russa, si vieta o limita per un anno l’ingresso nel territorio di prodotti agricoli, materie prime e alimentari prodotti dai Paesi i cui governi hanno preso la decisione di introdurre sanzioni economiche nei confronti di persone fisiche o giuridiche russe”.
Un ritorsione promessa da Mosca ed attesa da parte della comunità internazionale dopo i provvedimenti intrapresi contro le interferenze russe in Ucraina. Il Governo di Medvedev ha espressamente fatto riferimento ad un provvedimento “di ritorsione”, e non più a misure precauzionali di natura sanitaria. Parecchio lungo l’arco di operatività del divieto di importazione dall’UE, ben di più di quello disposto dall’Europa e dagli USA nei confronti dei russi che sarà comunque soggetto a revisione il prossimo 31 ottobre.
Il rischio di un effetto negativo per l’economia russa dopo il diktat di Putin è alto. Si teme un ulteriore aumento dei prezzi, che potrebbe far schizzare il tasso di inflazione ben oltre il 7% attuale. Per fronteggiare questa eventualità, sarà contestualmente incentivata la produzione locale così da non creare ulteriore squilibrio nel mercato.
I paesi coinvolti dalle ritorsioni della Russia saranno Stati Uniti, Unione Europea, Australia, Canada e Norvegia. Un duro colpo per tutti i mercati dell’agroalimentare, basti pensare all’Italia che nel 2013 ha realizzato esportazioni per oltre un miliardo di euro in prodotti. Lo scorso anno era stata anche raggiunta la cifra record di 706 milioni di euro.
La Russia, però, potrebbe non accontentarsi di questo primo primo provvedimento. Allo studio anche lo stop del transito di buona parte delle tratte operate dalle compagnie aeree ucraine sul suo territorio, con l’obiettivo di operare un’ulteriore ed incisiva rimodulazione dei transiti delle compagnie internazionali in Russia.