Speranze infrante e tanta rabbia. Non si fermano le polemiche il giorno dopo il caos del secondo “clickday” del Piano Giovani in Sicilia. Ieri migliaia di ragazzi e ragazze per ottenere uno degli 800 tirocini in un’azienda, retribuiti 500 euro, hanno provato invano a collegarsi per ore al sito www.pianogiovanisicilia.com. La possibilità di aprire uno spiraglio sul mondo del lavoro si è dissolta alle 11.14: un’ora e quattordici minuti dopo il via alle registrazioni i posti a disposizione erano stati assegnati. Dei duemila tirocini iniziali ne restano liberi ormai solo 400.
La prossima sessione è prevista a settembre ma il clima resta teso. Dopo il caos e le accese polemiche nate sul web, martedì sera l‘assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra non ha nascosto il suo disappunto e ha assicurato che verranno accertate le responsabilità. Ancora non è chiaro se ci sarà la possibilità di accedere a una nuova sessione già dalla settimana prossima: il sito è rimasto ancora fermo alla vecchia schermata che invita gli utenti a collegarsi il 5 agosto.
Intanto il dipartimento del Lavoro ha chiesto una relazione dettagliata alla Ett, l’azienda con sede a Genova che per diverse migliaia di euro gestisce una serie di siti per il dipartimento, tra cui quello incriminato. Alcune cose restano poco chiare come il numero di utenti che martedì si sono collegati al sito: a fronte di 47 mila iscritti tra giovani e imprese hanno effettuato l’accesso 95 mila utenti, mandando il sito in tilt. E spunta l’ipotesi di un attacco hacker.
In attesa che venga fatta chiarezza c’è già chi pensa di fare ricorso, su tutti il M5S. Intanto si va verso una class action contro la Regione. Su Facebook è nata la pagina “Piano Giovani Sicilia – Ricorso” creata dai tre giovani avvocati palermitani Simona Fell, Gabriele La Malfa e Francesco Leone. Sulla pagina già arrivano segnalazioni e commenti di sdegno.
I legali stanno studiando i profili giuridici della vicenda. “Di certo – scrivono in una nota – è utile capire cosa sia successo per chiedere all’Assessorato perché, pur prevedendo l’assalto al portale, non sia riuscito a predisporre una piattaforma informatica capace di supportare tanti accessi”. “Confidiamo, intanto, di riuscire – aggiungono – ad instaurare una interlocuzione con l’Amministrazione con l’obiettivo di far aprire una nuova finestra di partecipazione per ovviare ai gravi inconvenienti di oggi. Nel frattempo continuiamo a ricevere parecchie segnalazioni all’indirizzo ricorsopianogiovani@gmail.com”.