Una proteina, retinoblastoma (RB), prodotta in modo più massiccio dal corpo femminile, proteggerebbe maggiormente le donne dall’insorgere di tumori cerebrali: è quanto affermato da uno studio condotto dalla Washington University di St. Louis, nel Missouri, pubblicato su The Journal of Clinical Investigation.
Prendendo in esame un modello di cellule di glioblastoma, uno dei tumori più comuni, i ricercatori hanno appurato che i tumori crescono più rapidamente e più frequentemente da cellule cerebrali maschili che femminili: analizzando tre geni (neurofibromin, p53 e RB), che solitamente limitano lo sviluppo del tumore, gli studiosi hanno notato come la proteina retinoblastoma (RB) avesse una probabilità molto più alta di essere inattiva nelle cellule cerebrali maschili rispetto a quelle femminili.
Disattivando la proteina in questione nelle cellule cerebrali femminili inoltre, le si rendevano altrettanto suscettibili al cancro rispetto a quelle maschili.
I ricercato stanno adesso tentando di innescare gli effetti anti-tumorali della protein, in modo da prolungare la sopravvivenza dei malati di cancro: “Conoscere di più sul perché i tassi di cancro differiscono tra maschi e femmine ci aiuterà a capire i meccanismi di base della malattia, cercare terapie più efficaci ed eseguire studi clinici più informativi”, ha spiegato Joshua Rubin, il coordinatore della ricerca.
“Negli studi clinici, in genere – sottolinea poi – esaminiamo dati di pazienti di sesso maschile e femminile insieme, mascherando così risposte positive o negative che sono limitate ad un sesso”.
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