Lo Studio Ghibli, la storica casa di produzione di Hayao Miyazaki, chiude i battenti, o meglio, si prende una “pausa”: Toshio Suzuki, general manager, è apparso in un’emittente televisiva giapponese dichiarando che lo Studio potrebbe chiudere il reparto di animazione e ritirarsi dunque dalla produzione di nuovi lungometraggi animati, mantenendo però un piccolo staff che si occuperà dei propri marchi registrati e del museo Ghibli.
La decisione sembrerebbe essere arrivata in seguito alle ingenti perdite economiche: nonostante molti titoli prodotti dallo Studio Ghibli fossero diventati dei cult dell’animazione giapponese e visti da milioni di fan, gli introiti erano sempre scarsi rispetto ai costi di produzione.
Altre indiscrezioni ritengono che uno dei motivi dietro la chiusura sarebbe il ritiro di Miyazaki: senza i suoi progetti infatti, risulterebbe troppo costoso per lo Studio manetenere lo staff di animatori con contratto a lungo termine, assunti dopo il successo di Porco Rosso.
Secondo quanto riportato da Anime News Network, Suzuki avrebbe discusso la situazione con gli azionisti, alcuni dei quali avrebbero invocato la chiusura dello Studio. Suzuki, invece, vorrebbe ricostruire lo Studio, creando un ambiente totalmente rinnovato per la nuova generazione di autori.
L’ultimo film dello Studio Ghibli sarà dunque “When Marnie Was Here”, uscito in Giappone il 19 luglio.