Al termine del tour abruzzese di Goletta Verde di Legambiente i dati sulla salute del nostro mare sono sempre più allarmanti. Infatti è risultato dai rilevamenti che su nove punti di prelievo otto di questi risultano inquinati. Inoltre, nei 46 agglomerati urbani analizzati sono stati rilevati comportamenti anomali sul trattamento dei rifiuti, nonostante la nuova procedura d’infrazione dell’Unione europea.
Le tre province analizzate dai tecnici, Chieti, Pescara e Teramo nei giorni tra il 24 e il 25 luglio hanno subito un giudizio severissimo che mette sotto accusa i depuratori e i fiumi, la prima causa dell’inquinamento delle acque. “Otto campionamenti su nove hanno evidenziato la presenza di scarichi non trattati adeguatamente, con una carica batterica che superava di almeno il doppio – spiega Legambiente – i valori consentiti dalla legge, con un giudizio, quindi, di fortemente inquinato”
Ma premette Legambiente: “I giorni che hanno preceduto i campionamenti sono stati caratterizzati dalla pioggia e questo può aver influito sulla qualità delle acque campionate – ma poi la precisazione – Le condizioni meteo non possono essere un alibi a cui appellarsi per nascondere ben altre responsabilità”.
A finire nella lista nera di Legambiente sono: Fosso Marino a Vasto, Fosso del Diavolo a Torino di Sangro, Fosso San Giovanni a Fossacesia. E ancora Fosso Vallelunga a San Silvestro a Pescara, lungomare Matteotti altezza via Balilla, foce del Cerrano a Silvi, foce del canale a nord del porto a Giulianova. A Pineto.