Se l’ultima immagine della stagione calcistica 2013-2014 è quella di Genny ‘a carogna che dà l’ok alla finale di Coppa Italia, funestata dai gravi incidenti nel prepartita, con un morto, per la nuova stagione si punta a cambiare decisamente verso. In attesa del decreto con le nuove regole ed il rafforzamento del Daspo che dovrebbe andare in Consiglio dei ministri la prossima settimana, si è svolta oggi la prima riunione dell’Osservatorio per la sicurezza delle manifestazioni sportive. E la prima decisione fa riferimento proprio al tifoso napoletano colpito a morte nei pressi dell’Olimpico lo scorso maggio (e ai conseguenti propositi di vendetta degli ultras partenopei contro i romanisti): nel prossimo campionato le gare tra Napoli e Roma si svolgeranno solo di giorno. Così come il derby della Capitale.
Alberto Intini ha esordito nella sua nuova veste di presidente dell’Osservatorio promettendo di impostare un’azione sempre tesa alla ricerca del “giusto equilibrio tra sicurezza ed accoglienza. Sono convinto – ha aggiunto – che la via maestra sia quella del dialogo, anche con i tifosi, e della valorizzazione di quanto di positivo esiste nei nostri stadi. Per fare questo occorre lavorare sui tifosi e sugli impianti”. La novità di quest’anno è che l’organismo sarà chiamato ad individuare, per le partite in programma, il livello di rischio che va da 1 a 4. Per le gare a massimo rischio (4) potranno essere sospese le opportunità e le aperture per le tifoserie in trasferta. Tra le gare in programma nelle prime due giornate di serie A è stato attribuito il massimo rischio solo alla partita Atalanta-Verona, per la quale potranno recarsi in trasferta esclusivamente i tifosi in possesso di regolare fidelity card. E’ stato, inoltre, richiesto alla Lega Calcio di prevedere che le gare tra Napoli e Roma ed i derby romani siano collocati in orario diurno.
I posticipi ed anticipi del prossimo campionato saranno di volta in volta discussi tra la presidenza dell’Osservatorio e le Leghe competenti, al fine di condividere decisioni che salvaguardino sia le attività sportive che la sicurezza degli eventi e dei cittadini. Nuove misure contro il calcio violento saranno poi contenute nel decreto che gli uffici del Viminale stanno limando. Cuore del provvedimento è il rafforzamento del Daspo, il divieto di andare alle partite per i tifosi responsabili di violenze. Non ci sarà il Daspo a vita che aveva ipotizzato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, subito dopo gli scontri della finale di Coppa Italia, ma la possibilità di allungare la sanzione fino a 8 anni, con misure più severe per i recidivi.
Sarà inoltre allargata la rosa dei reati per i quali e’ applicabile il Daspo. Un plauso ai provvedimenti annunciati è arrivato dal presidente della Lazio, Claudio Lotito. ”Inasprire le sanzioni – ha osservato – non solo ridurrà fortemente gli episodi, ma allineerà il nostro Paese agli standard europei. Sul tema è tuttavia necessario muoversi lungo un doppio binario, alla linea repressiva bisogna affiancare anche quella ricettiva”. Critico invece il deputato leghista Davide Caparini, secondo cui “gli stadi devono tornare alle famiglie. Le partite devono tornare ad essere un momento di festa e non di ‘guerra’. Non basta una tessera a punti per portare genitori e figli alle partite”. Mentre il deputato di Scelta Civica Stefano Dambruoso ha invitato Alfano a sostenere la proposta di legge presentata dal gruppo che “mira a contrastare i fenomeni di violenza negli stadi, applicando norme non solo già in vigore ma inasprendo anche le sanzioni”.