Meriam è sana e salva con la sua famiglia, negli Stati Uniti. La donna sudanese condannata a morte in Sudan per apostasia è arrivata a Filadelfia insieme al marito Daniel e ai due figli: la donna era stata espatriata grazie all’intervento del governo italiano il 23 luglio.
La giovane, appena 27 anni, venne accusata di adulterio e di aver rinnegato la propria religione dopo aver sposato un cittadino statunitense. Dopo l’incubo del rischio della pena di morte e il parto in carcere, Meriam è tornata libera e lontana dal Sudan. La donna è stata accolta dal sindaco di Filadelfia Michael Nutte, che l’ha paragonata a Rosa Parks: “Meriam è una combattente delle libertà mondiali”.
Il primo cittadino poi le ha regalato una copia della Liberty Bell, simbolo dell’indipendenza americana. La donna e la sua famiglia poi si sono imbarcati su un volo diretto nel New Hampshire, dove viva un fratello del marito e dove la famiglia si trasferirà lontana dall’incubo.