Forse le urla di Barack Obama a Benjamin Netanyahu hanno portato dei risultati. Tra Hamas e Israele c’è un accordo: un cessate il fuoco umanitario di almeno 72 che ha inizio venerdì mattina e continuerà fino alle 7 di lunedì. Alla fine il segretario di Stato americano John Kerry, che aveva ricevuto un clamoroso “no” da parte di Tel Aviv alla prima proposta di tregua, è riuscito a conquistare un risultato effimero ma importante. I civili che hanno perso la vita tra i palestinesi sono più di 1400: un numero che non può continuare a salire.
La svolta degli Usa “contro” lo storico alleato è partita con la distruzione di una scuola Onu: “Totalmente inaccettabile e indifendibile”, aveva commentato Josh Earnest. Intanto l’Osservatorio per i diritti umani fa pressioni affinché Israele fermi l’offensiva: sono più di 250 i bambini morti dall’inizio dello scontro.
Nella notte, poco prima dell’inizio della tregua umanitaria, l’offensiva israeliana ha colpito un altro “obiettivo“, uccidendo 14 persone: otto facevano parte della stessa famiglia, due erano bambini. Navy Pillay, l’Alto commissario per i diritti umani, ha accusato Israele e Hamas di compiere crimini contro l’umanità, ma ha anche ricordato agli Usa che dovrebbero smettere di “armare” Israele.