Cos’è l’Ebola? Una domanda che negli ultimi giorni, dopo le notizie che arrivano da diversi Paesi africani, si stanno facendo in molti. L’Ebola è un virus che causa febbre emorragica che nel 90 per cento dei casi si rivela essere letale. L’ebola appartiene alla famiglia dei Filovirus e ancora non sono state trovate cure o vaccini efficaci contro questo virus. I primi sintomi che si possono riscontrare sono il vomito, la diarrea, senso di malessere generale e può, in molti casi, provocare emorragie interne ed esterne.
La storia dell’ebola è profondamente legata all’Africa. Anche il nome del virus ha un’origine africana e sembra che sia dovuto al fiume dell’ex Zaire dove vennero individuati i primi ceppi del virus nel 1976 quando fu scoperto il primo ebolavirus, denominato poi Zaire. La prima epidemia causò 318 casi e 280 vittime, ma da allora le vittime accertate del virus sono state oltre 1500.
Nel corso della storia sono stati rarissimi i casi in cui il virus ebola è arrivato oltre le coste africane. Era infatti il 1989 quando venne isolato l’ebola Reston, un virus rintracciato solamente nelle scimmie ma mai trasferito al genere umano. Questo tipo di virus sfiorò anche il Belpaese nel 1992 a Siena venne identificato il ceppo proveniente da una scimmia delle Filippine. Un altro importante contagio fu quello che nel 2011 ha causato la morte di migliaia di pipistrelli in alcune zone di Spagna. Francia e Portogallo.
Alcune domande con qualche risposta sul virus:
1. Quanto tempo dura l’incubazione?
Il periodo di incubazione va dai 2 ai 20 giorni nello stesso periodo può sopraggiungere anche una morte fulminante. Fino ad oggi sono stati isolati cinque diversi ceppi del virus, ma solo quattro di questi sono letali per il genere umano.
2. Dove è nato questo virus?
Il “serbatoio naturale” di questo virus è, secondo molti scienziati, la volpe volante: un grosso chirottero che si nutre di frutta e abita le foreste tropicali. Una delle ipotesi più accreditate è che il virus viva all’interno di questi insetti perché non sembrano soffrire nessun effetto.
3. Come si trasmette il virus Ebola?
La capacità di trasmissione del virus è rapidissima e avviene attraverso i fluidi corporei, il contatto con lame e aghi usati da un malato. Anche se solitamente la diffusione del virus non dovrebbe avvenire attraverso l’aria, si è dimostrato che in alcuni casi tra le scimmie la diffusione è possibile anche attraverso alcune goccioline contenti il pericoloso virus.
4. Possiamo considerarlo il “virus più pericoloso del mondo”?
La percentuale di non sopravvivere al contagio del virus Ebola è molto alta, all’incirca il 68 per cento dei soggetti colpiti dal virus sono morti. Fino ad oggi non si è avuto modo, per fortuna, di avere contezza della capacità e della rapidità di diffusione, in quanto il ceppo del virus si è sempre diffusi in piccoli villaggi in luoghi remoti e poco facilmente raggiungibili.
5. Esistono cure o vaccini?
Attualmente non ci sono cure o vaccini in grado di combattere il virus. Ma i ricercatori stanno utilizzando metodi, come la tecnologia antisenso, che potrebbero permettere di trovare una risposta clinica al virus. Oggi la possibilità di sopravvivere al contagio esiste: sono, infatti, molti i casi in cui persone colpite dall’ebola immediatamente idrate, nutrite e curate con appositi farmaci sono riuscite a sopravvivere.