Il Tribunale del Riesame di Milano ha detto sì all’arresto di altri nove indagati nell’inchiesta con al centro appalti Expo, Sogin e della sanità lombarda. È stato accolto il ricorso dei pm sulle posizioni di alcuni componenti della cosiddetta “cupola degli appalti”, di manager della sanità e del presidente di Manutencoop, Claudio Levorato.
A maggio erano già finite in carcere sette persone tra cui, l’ex Dc Gianstefano Frigerio, l’ex Pci Primo Greganti e l’ex senatore Pdl Luigi Grillo, scarcerato ieri.
Gli altri arrestati, ai domiciliari sono: Bruno Greco, Patrizia Pedrotti (manager della sanità lombarda), Paolo Moroni, Paolo Leonardelli, Mauro Lovisari, Angelo Morini, Walter Iacaccia e Giovanni Rodighiero. I giudici del Riesame hanno accolto il ricorso dei pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio sull’arresto degli indagati, i quali, però, ora avranno dieci giorni di tempo per presentare, attraverso i loro legali, ricorso in Cassazione. Le misure cautelari saranno eseguite soltanto se verranno confermate dalla Suprema Corte.
Nell’ambito dell’inchiesta i pm Gittardi e D’Alessio avevano chiesto 19 arresti, ma il gip di Milano Fabio Antezza ne ha accolti solo sette, che sono stati eseguiti lo scorso 8 maggio quando sono finiti in carcere, tra gli altri, l’ex Dc Gianstefano Frigerio, l’ex Pci Primo Greganti e l’ex senatore Pdl Luigi Grillo, scarcerato mercoledì: il gip Stefania Donadeo gli ha concesso i domiciliari, anche sulla base dell’attenuazione delle esigenze cautelari. La Procura, dunque, ha fatto ricorso contro la bocciatura degli arresti al Riesame per 11 persone (per una ha rinunciato al ricorso).