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Gaza, continuerà ad attaccare Hamas | Fuoco incrociato sulla tregua umanitaria

L’esercito israeliano continuerà i suoi attacchi ad Hamas e per la neutralizzazione dei tunnel. Questa la decisione – secondo Haaretz – presa dal gabinetto di sicurezza di Israele al termine di una riunione durata cinque ore. Il gabinetto ha deciso che l’esercito potrà permettere altre tregue umanitarie nelle zone dove non si combatte.

Poco dopo l’avvio della la tregua umanitaria di quattro ore (dalle 14 alle 18 ora italiana), secondo i media locali, da Gaza sono partiti razzi di Hamas verso Ashkelon, Ashdod e la costa, mentre 17 palestinesi sono morti e 160 sono rimasti feriti per attacchi israeliani a Sajaya, nel cuore del mercato della città, durante il cessate il fuoco annunciato dall’esercito in alcune zone della Striscia.

Intanto sono saliti a 23 i palestinesi che sono stati uccisi all’alba di oggi da un bombardamento israeliano nel nord della Striscia di Gaza. Secondo le fonti, colpi di carro armato si sono abbattuti contro il campo profughi di Jabaliya e hanno colpito in pieno le stanze di due classi della scuola dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

Numerosi civili palestinesi si erano rifugiati nell’edificio dopo essere stati avvertiti da Israele che il quartiere dove risiedevano sarebbe stato bombardato. “Nulla è più vergognoso che attaccare dei bambini mentre dormono”: così il segretario Onu Ban Ki-moon commentando il bombardamento alla scuola a Gaza. Ban ha poi “condannato l’attacco nei termini più forti possibili” e ha ribadito: “Tutte le prove a disposizione indicano che ad attaccare è stata l’artiglieria israeliana”.

L’agenzia dell’Onu per l’aiuto ai rifugiati palestinesi (Unwra) “condanna nei modi più fermi questa grave violazione del diritto internazionale da parte dell’esercito israeliano”: lo dichiara in un comunicato il capo dell’agenzia Pierre Krahenbuhl.

L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver colpito 80 obiettivi nella Striscia, tra cui 5 moschee “che erano usate per fini terroristici, come deposito di armi, sede di imbocchi di tunnel e posti di osservazione”. Il portavoce militare ha anche detto che dall’inizio delle ostilità sono stati lanciati da Gaza 2670 razzi verso Israele. Circa 280 – ha aggiunto – sono caduti nel territorio della Striscia.

“Israele ha esaurito l’opzione militare”. Parola dell’ex presidente Shimon Peres che ha osservato che lo Stato ebraico deve lavorare per fare in modo che Gaza sia posta di nuovo sotto il controllo dell’Anp di Abu Mazen. Parlando con i giornalisti, Peres ha osservato che la soluzione alla crisi di Gaza deve essere diplomatica.

Il Vaticano muove la sua diplomazia per la fine delle ostilità a Gaza e la ricerca di una pacificazione. La Segreteria di Stato ha inviato alle ambasciate accreditate presso la Santa Sede una “Nota verbale” per richiamare i recenti appelli sul Medio Oriente rivolti da Papa Francesco dopo gli ultimi Angelus.

Sarebbero più di 1.200 le vittime del conflitto nella Striscia di Gaza. Senza calcolare i morti delle ultime 24 ore, secondo le stime diffuse dall’Onu i civili uccisi sono almeno 795, di cui 229 bambini e 118 donne. Sul fronte israeliano – sempre secondo i dati Onu – il bilancio delle vittime è invece di 44 soldati e due civili. Ancora, dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza si contano 6.233 feriti, di cui 1.949 bambini e 1.160 donne.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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