Le sirene non smettono di suonare nel nord di Israele, nelle zone sotto Haifa. L’allarme anti razzi è scattato a Hadera, Zichron Yaakov e Cesarea. L’esercito israeliano ha chiesto ai residenti di Sajaya e di Al-Zaytun di lasciare immediatamente le loro case e di recarsi in centro. Allo stesso tempo ai residenti della zona di Shar HaNegev, nel sud, è stato intimato di restare nelle proprie case per la possibilità di un’infiltrazione dalla Striscia.
Ma per il premier Benyamin Netanyahu non c’è alcun dubbio: “Nessuna guerra è più giusta di questa. Dobbiamo essere pronti per una lunga operazione fino a che la nostra missione non sia completato. Non è possibile che i civili israeliani vivano sotto la minaccia dei tunnel e dei razzi”.
Il ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, ha detto:”Non esiteremo ad estendere le operazioni del nostro esercito a Gaza. La campagna potrebbe protrarsi ancora lunghi giorni”. Yaalon ha poi accusato Hamas di aver aperto ripetutamente il fuoco da scuole e ospedali di Gaza.
L’unica certezza di questo confitto è che continua a salire il numero delle vittime. Sarebbero quattro gli israeliani morti per il colpo di mortaio lanciato da Gaza verso Eshkol, nel sud di Israele di cui Hamas ha rivendicato l’attacco.
Nell’attacco che ha colpito un gruppo di bambini che giocavano nel campo profughi di Shati sono morte dieci persone, tra cui otto bambini, e 40 sono rimaste ferite. Lo scrive l’agenzia palestinese Maan che lo definisce “il massacro di Eid”, la festa che chiude il mese sacro del Ramadan.
Sempre lunedì in mattinata era stato colpito a morte un altro bambino palestinese nelle vicinanze del campo profughi di Jabalya, a nord di Gaza.
Cinque membri di un commando di Hamas infiltratosi nei pressi del kibbutz Nahal Oz (Neghev occidentale) sono stati uccisi da militari israeliani che sono ancora impegnati in perlustrazioni nella zona circostante. Lo riferisce la televisione commerciale Canale 10.
I capi di Stato internazionali intanto cercano una soluzione di pace. Il premier italiano Matteo Renzi, quello inglese David Cameron, il presidente francese François Hollande, quello americano Barack Obama e la Cancelliera tedesca Angela Merkel si sono consultati telefonicamente. Al termine della conference call l’Eliseo ha diffuso una nota nella quale spiega che i cinque “hanno convenuto di raddoppiare gli sforzi per ottenere il cessate il fuoco e che il peggioramento della situazione fa solo il gioco degli estremisti”.
Il segretario di stato americano, John Kerry, ha dichiarato che “il cessate il fuoco deve condurre a un disarmo di Hamas”, augurandosi che Israele e i palestinesi usino l’iniziativa egiziana per una pace. “Continuiamo a lavorare” per un cessate il fuoco umanitario ha aggiunto Kerry.