Tutto è iniziato con un indagine sul consumo di hashish e marijuana tra i giovani, ma in breve si è trasformata in un indagine sullo scambio di filmati e fotografia pornografiche con protagonisti degli adolescenti. I video e le immagini venivano scambiate e diffuse attraverso servizi di messaggeria istantanea come WhatsApp.
Gli inquirenti adesso indagano su venticinque giovanissimi tra i 14 e i 17 anni del Ravennate indagati per la produzione, detenzione e cessione di immagini pornografiche con minori. Ma non solo. I giovanissimi sono anche indagati dalla Procura dei minori di Bologna per lo spaccio di stupefacenti. Inoltre sono stati segnalati in prefettura come assuntori di stupefacenti altri sessanta minori.
Sono stati i carabinieri di Marina di Ravenna ad avviare l’indagine alcuni mesi fa. I militari erano inizialmente orientati a seguire un solo adolescente considerato al centro di una rete di spaccio. Dopo le perquisizioni e i controlli sui telefoni cellulari, oltre a molti altri accertamenti effettuati dai militari, è venuto fuori che i ragazzi, oltre alla marijuana e l’hashish, scambiavano immagini di sesso tra minori, apparentemente consenzienti. Secondo gli inquirenti i video venivano scambiati per gioco, a volte, o per pochi euro, in altri casi.