L’Unione Europea ha esteso le sanzioni economiche decise per la Russia a 18 aziende e 15 cittadini, aggiornando così la lista dei soggetti sottoposti a sanzioni da Bruxelles dopo lo scoppio della crisi Ucraina. In tutto dunque sono 33 i soggetti cui verrà applicato il congelamento dei beni e il divieto di viaggio sul territorio comunitario, entrati in vigore dopo la pubblicazioni dei provvedimenti sulla Gazzetta Ufficiale Ue.
Tra i nomi più illustri ci sono i vertici dei Servizi di Sicurezza Federali e dei Servizi Esterni di Intelligenze, Bortnikov e Fradkov. Coinvolte anche le autoproclamare repubbliche di Donetsk e Luhansk, oltre ai gruppi separatisti. La reazione di Mosca ovviamente non si è fatta attendere: “L’Unione europea, detto chiaramente, ha messo a rischio la cooperazione internazionale sulla sicurezza”.
Per il Cremlino le nuove sanzioni sono “irresponsabili” e “saranno accolte con entusiasmo dai leader del terrorismo internazionale”. In questo clima di tensione, con gli Stati Uniti che accusano chiaramente la Russia di essere responsabile del disastro aereo del boeing Malaysian Airlines, le ritorsioni arrivano subito.
Il Cremlino ha infatti deciso di attaccare la catena statunitense McDonald’s, come già fatto recentemente, ma adesso l’agenzia federale russa per la protezione dei consumatori ha avviato un’azione legare contro il fast food: il problema sarebbe che i cibi venduti conterrebbero più calorie di quelli dichiarati. L’obiettivo ovviamente è bloccare la vendita dei prodotti: il tribunale deciderà ad agosto.
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