Il relitto dell’aereo dell’ Air Algerie, caduto ieri in Africa, è stato chiaramente identificato malgrado il “suo stato disintegrato”. Lo ha fatto sapere l’Eliseo, che ha inviato una divisione militare francese sul posto per mettere in sicurezza il sito e raccogliere i primi elementi d’indagine.
L’aereo è caduto nella regione di Gossi, nel Mali, mentre era in volo tra il Burkina Faso e Algeri con 116 persone a bordo, 110 passeggeri, tra cui una cinquantina di francesi, e circa sei persone dell’equipaggio. Il volo era gestito dalla compagnia spagnola Swiftair.
LE PRIME FOTO DAL LUOGO DEL DISASTRO
Secondo quanto riferito dall’agenzia France Presse, il velivolo avrebbe cambiato rotta per motivi legati alla scarsa visibilità e per evitare un collisione con un altro aereo che percorreva la tratta Algeri-Bamako, dopodiché sono stati persi tutti contatti ed è sparito dai radar. L’ultimo contatto, con l’aeroporto di Gao, già in Mali, si è verificato circa 10 minuti prima della scomparsa dai radar. Non è ancora esclusa, però, la pista del terrorismo internazionale.
Secondo il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, l’incidente dell’aereo di Air Algerie potrebbe essere stato causato dalle condizioni del tempo. “È l’ipotesi più probabile – ha detto intervistato da una radio – anche se nessuna ipotesi può essere esclusa fino a quando l’indagine non avrà dato tutti i suoi risultati”.
Il presidente della Repubblica francese, François Hollande, ha “assicurato alle famiglie e alle persone vicine alle vittime tutta la sua solidarietà”.