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A giugno le retribuzioni crescono dell’1,2 % | Dal 1982 è la variazione più bassa

Le retribuzioni orarie stabilite sui contratti nazionali di lavoro sono aumentate dello 0,1 per cento mensile a giugno e dell’1,2 su annuale. L’incremento è il più basso, secondo i dati dell’Istat, da quando esistono le serie storiche, ossia il 1982. Aumento minimo ma che rimane comunque più alto dell’inflazione. Nel primo semestre del 2014 la retribuzione oraria media è aumentata dell’1,3 per cento nel confronto con lo stesso periodo del 2013.

Guardando ai diversi macrosettori nel mese di giugno le retribuzioni contrattuali orarie si registra un aumento tendenziale dell’1,4 per cento per gli impiegati del settore privato, mentre invece per i lavoratori del settore pubblico non hanno avuto nessuna variazione. Secondo l’Istat i settori che hanno registrato gli aumenti tendenziali maggiori sono stati: le telecomunicazione che crescono 3,1 per cento, la gomma e le lavorazioni minerali non metalliferi sono cresciute del 3 per cento.

Secondo quanto monitorato dall’Istat a giugno è stato recepito un solo contratto nazionale e nessuno dei contratti è scaduto. Mentre alla fine di giugno i contratti collettivi di lavoro in vigore riguardano per la parte economica il 38,6 per cento degli occupati dipendenti. Mentre la quota di dipendenti in attesa di rinnovo di contratto è del 61,4 per cento nel totale mentre del 50,1 per cento nel settore privato. I lavoratori in attesa di rinnovo del contratto scaduto attendono da 30,3 mesi, ma nel pubblico la media scende a 16,5 mesi.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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