Gli Uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, riuniti in contemporanea, hanno fissato un tetto retributivo massimo per i dipendenti di Camera e Senato. La cifra massima sarà di 240mila euro all’anno al netto della contribuzione previdenziale, ovvero l’8,8% della retribuzione.
Il tetto vale per i Consiglieri Parlamentari, quello per le altre categorie invece non è stato fissato. Da giovedì partirà un tavolo di confronto con i sindacati sull’argomento. Intanto però i dipendenti polemizzano con un lungo applauso la decisione dei componenti degli uffici di presidenza.
A essere contestata è soprattutto la vicepresidente Marina Sereni, che ha la delega sul personale alla Camera, con tanto di applausi da sfottò per lei e i Cinque Stelle Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro.
Il tetto comunque è quello previsto dal Dl Irpef. L’obiettivo è applicare i tetti entro la fine del 2014. Quali saranno i risparmi reati determinati dalla manovra ancora non sono conosciuti, ma si parla di decine di milioni di euro.
Soddisfatta comunque Laura Boldrini, che twitta la sua idea della riforma delle retribuzioni a Montecitorio.
Verso riforma retribuzioni @Montecitorio : passo importante per mettere la Camera in sintonia con il Paese http://t.co/PUl9l38uxy
— laura boldrini (@lauraboldrini) 24 Luglio 2014