I giudici della prima sezione del Tar di Palermo, presieduta da Filoreto D’Agostino, hanno reintegrato in polizia Gioacchino Genchi, vicequestore e consulente informatico di diverse Procure. I giudici amministrativi hanno annullato i provvedimenti con i quali il ministero dell’Interno aveva in un primo momento disposto la sospensione temporanea dal servizio di Genchi e poi irrogato la sanzione della destituzione dal corpo della polizia di Stato.
Secondo i giudici, le dichiarazioni fatte da Genchi e i comportamenti messi in atto dal vicequestore non comportano un provvedimento così grave. I provvedimenti presi avrebbero dunque violato il principio della proporzionalità. Genchi ha collaborato come consulente informatico con l’ex pm Luigi de Magistris all’inchiesta Why not. Nel 2009 fu accusato di uso illecito d’intercettazioni ma venne scagionato.
Il primo provvedimento disciplinare nei confronti dell’esperto informatico era stato preso perché Genchi è stato ritenuto responsabile di aver pubblicato il 19 marzo 2009, sulle pagine web di un blog da lui creato e denominato “Legittima difesa”, un “dialogo” intercorso su Facebook con il giornalista del settimanale “Panorama” Gianluigi Nuzzi, in merito a vicende personali che lo hanno visto coinvolto.
Altri due provvedimenti derivavano da dichiarazioni e interviste rilasciate dal poliziotto. Per i giudici palermitani “l’amministrazione ha mostrato una eccezionale pervicacia a procedere disciplinarmente nei confronti del proprio dipendente, facendo seguire con una scansione logica precisa gli atti (ivi compresi il primo provvedimento cautelare adottato sine die e le diffide) utili ad addivenire alla irrogazione delle sanzioni, le quali poi hanno costituito la base per il successivo provvedimento di destituzione, al quale sembra invero essere stata preordinata l’intera azione amministrativa”.