Due caccia ucraina sono stati abbattuti a Donetsk, proprio nella zona in cui sei giorni fa un missile ha colpito il Boeing 777 della Malaysia Airlines, con a bordo 298 persone. Gli scontri nell’Est del Paese non si fermano: l’accusa arriva dal portavoce delle operazioni militari “antiterrorismo” del governo di Kiev.
La crisi ucraina ormai sembra incontrollabile. Il conflitto ha luogo sia nei cieli che al suolo, dove i secessionisti avrebbero abbandonato le postazioni alla periferia di Donetsk per ritirarsi nel centro del capoluogo, organizzando delle vere e proprie trincee nella zona dell’Università.
Alcuni testimoni hanno però riferito che la città, nella notte, è stata bombardata, tanto da provocare un grosso incendio in un impianto chimico. I combattimenti proseguono anche a Lugansk.
I due caccia sarebbero stati colpiti mentre sorvolavano la zona di Savour-Mogyla, non lontano dal villaggio di Grabovo dove è precipitato al suolo il Boeing della Malaysia Airlines. Non si sa nulla sulla sorte dei due piloti: i due Sukhoi-25 erano già stati intercettati negli scorsi giorni dai separatisti.
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Hanno contravvenuto alla no-fly zone disposta a salvaguardia delle vite dei civili della Repubblica del Popolo del Donetsk.