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Camorra, richiesta d’arresto per Luigi Cesaro | “Chiederò che mi mandino in galera”

Una richiesta di arresto nei confronti del deputato di Forza Italia Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia di Napoli, è stata inviata alla Camera dei deputati dalla Dda di Napoli. Cesaro è al centro di un’inchiesta su presunte irregolarità nella concessione di appalti del Comune di Lusciano, in provincia di Caserta, a ditte legate al clan dei Casalesi.

L’inchiesta si basa, in particolare, sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luigi Guida, che ha guidato per lungo tempo la fazione Bidognetti del clan dei Casalesi. Secondo l’ipotesi accusatoria, numerosi appalti pubblici sono stati assegnati illegalmente a ditte vicine al clan, con l’estromissione forzata di imprese concorrenti. Tra gli appalti sospetti c’è quello per la costruzione di un impianto sportivo a Lusciano.

Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli e dai sostituti Antonello Ardituro, Giovanni Conzo, Marco Del Gaudio e Cesare Sirignano, sarebbero coinvolti ex amministratori pubblici, l’ex consigliere regionale Nicola Ferraro e alcuni fratelli del deputato Luigi Cesaro.

“Grande è la mia amarezza di fronte ad un’accusa ingiusta”, ha dichiarato Luigi Cesaro sulla richiesta di arresto pervenuta dai magistrati napoletani. “Come già anticipato – scrive il deputato in una nota – chiederò che la Camera dei deputati autorizzi rapidamente l’esecuzione del provvedimento sia perché ritengo giusto che io venga trattato come un comune cittadino, sia perché, finalmente, potrò uscire da un incubo che mi accompagna da anni”.

La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio dovrà quindi tornare a lavorare per una richiesta d’arresto, dopo aver chiuso ieri, con il voto positivo della Camera dei deputati, la vicenda legata all’inchiesta Mose che ha portato il galera l’ex governatore del Veneto, Gian Carlo Galan.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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