“Questa mattina firmiamo 24 contratti di sviluppo, per 1,4 miliardi di euro di investimenti e 25 mila posti di lavoro tra creati o salvaguardati, l’80% al Sud” ha annunciato il premier Renzi. Che ha aggiunto: “Il governo prova a dare un messaggio concreto di investimento sul Paese a partire dalla politica industriale”.
I contratti firmati oggi, ha aggiunto Renzi, hanno un valore di circa 1,4 miliardi, “di cui 700 milioni di investimento pubblico”. Inoltre, ha aggiunto, il 44% si riferisce a controllate da gruppi esteri, spiegando che si tratta di “un elemento molto significativo di apertura”.
A questo proposito, ha ricordato di aver visto “qualche giorno fa commentatori lamentarsi perché un’importante azienda è stata acquisita da un grande gruppo internazionale, che peraltro è qui: sono gli stessi che lamentavano la scarsità di investimenti stranieri in Italia”.
E sulle riforme il presidente del Consiglio rassicura che si faranno. “Le immagini di qualcuno che vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme sono le immagini di chi pensa che si possa continuare così com’è. Ma per cambiare l’Italia bisogna fare le riforme e le faremo. Il governo è impegnato a testa alta e viso aperto per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati”.
“Questo è il momento in cui il governo prova a dare un messaggio concreto di investimento sul futuro del paese, con la serenità, la determinazione e il coraggio di chi sa che non ci possiamo fermare” ha detto Matteo Renzi alla firma di 24 contratti di sviluppo a Palazzo Chigi. “Alla fine dei mille giorni – si è detto convinto – l’Italia sarà nelle condizioni di guidare la politica industriale dell’Europa e non essere fanalino di coda”.
E il premier, sul suo profilo Facebook ha scritto: “Più di un miliardo di investimenti, ventiquattro progetti, venticinquemila posti di lavoro salvati o creati. E, soprattutto, il ritorno di una politica industriale in Italia. Questo il senso dei contratti di sviluppo oggi a Palazzo Chigi. È proprio vero: i politici non sono tutti uguali. Da un lato chi con l’ostruzionismo prova a bloccare l’Italia e le riforme chieste dalla maggioranza dei cittadini. Dall’altro chi si occupa di creare posti di lavoro e pensa alle famiglie, offrendo una speranza per l’Italia di domani. Avanti, senza paura”.