La Guardia di Finanza ha notificato a Giancarlo Galan l’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip di Venezia il 4 giugno scorso nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti sul Mose. L’ex governatore del Veneto, secondo quanto si apprende da fonti investigative, sarà portato in un carcere con una struttura infermieristica adeguata alle cure di cui necessita, fuori dal Veneto. Davanti alla casa di Galan, a Cinto Euganeo, sono giunti con i finanzieri anche i carabinieri e un’autoambulanza.
Galan, dimesso questa mattina dall’ospedale di Este, dove era ricoverato per una tromboflebite, era tornato nella sua casa poche ore dopo il voto alla Camera dei deputati che ha dato il via libera al suo arresto. Pare che Galan fosse “imbestialito e incredulo” di fronte alla decisione dei medici dell’ospedale di dimetterlo.
Il deputato di Forza Italia, infatti, aveva chiesto alla presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, di rinviare il voto sul suo arresto per permettergli di essere presente in Aula. Aveva presentato, infatti, un certificato medico in cui si parlava di una prognosi di 40 giorni. La richiesta, comunque, era stata bocciata.
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Meno male pericolosissimo.