La Camera dei deputati ha dato l’autorizzazione all’arresto dell’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan. I sì sono stati 395, 138 i no. Due deputati si sono astenuti. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto.
Dopo due votazioni per un’ulteriore richiesta di rinvio, entrambe bocciate, i parlamentari hanno discusso la relazione della Giunta per le autorizzazioni che aveva votato a favore della richiesta di custodia cautelare avanzata dai giudici, nell’ambito dell’inchiesta Mose, nei confronti dell’ex ministro.
Il deputato di Forza Italia ha atteso l’esito della seduta d’Aula dall’ospedale di Este dove è ricoverato per una tromboflebite. Galan è ricoverato nel reparto di Medicina, dopo una decina di giorni trascorsi a Cardiologia, e la prognosi dei medici, che sulle condizioni dell’ex ministro hanno tenuto il massimo riserbo, è di 40 giorni. Per questa ragione, l’ex governatore aveva chiesto di poter rinviare ancora la discussione del suo “caso” in Aula, perché avrebbe voluto essere presente al momento del voto. Ma subito dopo il voto è giunta la notizia, confermata dall’Asl 17, delle dimissioni del deputato dal nosocomio e del suo rientro nella sua villa di Cinto Euganeo.
“Sono incazzato e sapete benissimo con chi”, ha detto Giancarlo Galan, lasciando l’ospedale di Este. I suoi familiari lo descrivono come “imbestialito e incredulo”. Pare che l’ex governatore del Veneto abbia chiamato i carabinieri per chiedere che cosa gli succederà adesso dopo il voto della Camera.
La richiesta è stata bocciata però sia dalla presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, che aveva già avvertito al primo rinvio che non ci sarebbero stati ulteriori slittamenti, sia dalla Camera dei deputati con una votazione prima dell’inizio della discussione. Contrario il Pd, che con la deputata Sofia Amoddio ha spiegato: “Lo abbiamo sentito più volte, non possiamo permetterci un ulteriore rinvio”. Il Ncd era invece favorevole: “Se la richiesta di arresto per Galan passasse per un solo voto dopo avergli tolto il diritto di votare oggi – ha chiesto il parlamentare Antonio Leone – non avreste un peso sulla coscienza?”.
Gli avvocati di Giancarlo Galan, appena conclusa la votazione alla Camera, hanno presentato una richiesta di arresti domiciliari. Lo ha annunciato l’avvocato Antonio Franchini, che assieme al collega Nicolò Ghedini, assiste Galan. “Eseguita l’ordinanza custodia cautelare, una volta concluso il voto – ha detto Franchini, poco prima del pronunciamento della Camera -, abbiamo depositato via fax al gip una istanza, appena finita la votazione, con tutte la documentazione medica chiedendo i domiciliari di cui è comunque già in possesso il gip e procura e il pm darà il parere e si deciderà cosa succede. Può succedere che vada in un centro clinico carcerario a Parma, Opera o Bologna, può darsi che resti qui o che vada in carcere in infermeria. Non credo in una cella”.
L’ex ministro è accusato di aver ricevuto fondi illeciti per milioni di euro dal Consorzio Venezia Nuova (Cvn) nell’ambito della realizzazione delle opere del Mose, progetto di dighe mobili ideato per difendere Venezia dall’acqua alta. Dall’accusa Galan si è difeso strenuamente: “Sono stato investito da un ciclone umano, mediatico, giudiziario che mai avrei pensato”, aveva detto il deputato di Forza Italia illustrando alla stampa la memoria difensiva depositata in Giunta per le autorizzazioni alla Camera. “Io non ho le colpe che mi vengono attribuite”, aveva detto.