È una tabella di marcia precisa quella indicata dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per arrivare all’applicazione, a pieno regime, delle tecniche di fecondazione eterologa in Italia dopo la sentenza della Consulta che ne ha bocciato il divieto contenuto nella legge 40: il 28 luglio le linee guida in materia, ha annunciato, verranno presentate alla Camera e subito dopo ci sarà un decreto.
E all’indomani dell’annuncio delle prime gravidanze ottenute in Italia da fecondazione eterologa, Lorenzin ha precisato di non aver avuto comunicazioni in merito al caso reso noto a Milano dal ginecologo Severino Antinori. Ad indicare le tappe è stato oggi lo stesso ministro, spiegando tuttavia come il punto vero, in questa materia, non sia ”fare in fretta” bensì ”fare bene”, a tutela delle coppie e dei nascituri. ”Oggi si è tenuta l’ultima riunione con i tecnici per la stesura delle linee guida per garantire la fecondazione eterologa in piena sicurezza: le presenteremo il 28 luglio alla Camera” e ”dopo ci sarà il decreto”, ha affermato il ministro a Sky Tg24 Quanto all’annuncio di Antinori, ”non mi risultano al momento gravidanze da fecondazione eterologa”, ha precisato, sottolineando che ”nessun centro per la procreazione assistita può fare la fecondazione eterologa se non ha avuto le autorizzazioni delle Regioni”.
Intanto, Antinori ha incaricato il proprio avvocato, Francesco Caroleo Grimaldi, di sporgere querela per diffamazione “nei confronti di quanti – precisa il legale – mettano in dubbio l’autenticità della gravidanza ottenuta dallo stesso Antinori in via eterologa”.
I carabinieri del Nas, tuttavia, sono tornati oggi nella clinica Matris di Milano proprio per acquisire la documentazione relativa alla gravidanza che Antinori ha annunciato di aver ottenuto con tecniche di fecondazione eterologa, ma il medico si è rifiutato di consegnarla, anche su suggerimento del suo legale, opponendo il segreto professionale. Massimo riserbo anche per le tre gravidanze a Roma annunciate ieri dall’Associazione Luca Coscioni che oggi conferma la volontà di proteggere l’anonimato delle coppie.
Oggi si è anche concluso il lavoro del tavolo tecnico, che ha fornito precise indicazioni in vista della stesura delle linee guida sull’eterologa. In merito alla selezione dei donatori, ad esempio, gli esperti hanno lasciato agli atti un’ampia documentazione internazionale, che prevede precisi limiti per l’età dei donatori uomini (sotto i 45 anni) e le donatrici (sotto i 35 anni). Per le coppie riceventi, la documentazione indica invece che le donne debbano essere in età potenzialmente fertile.
Quanto alla tracciabilità, la normativa europea prevede che gameti e ovociti possano essere ottenuti anche da centri di altri Paesi, che abbiano però recepito la direttiva Ue in materia. Per questo, l’indicazione sarebbe quella di creare una sorta di ‘rete’ tra i centri, con delle banche del seme deputate al controllo ed un Registro dei donatori controllato dal ministero attraverso una Authority.
Altro punto affrontato è stato poi quello relativo all’anonimato: sarà garantito per i donatori, ma l’indicazione è di prevedere delle ‘aperture’ in caso di particolari esigenze di tipo sanitario e medico o a seguito della richiesta da parte del soggetto nato da fecondazione eterologa. Un’ulteriore indicazione riguarda la previsione di forme di rimborso per i donatori e l’opportunità di rendere possibile l’eterologa sia nei centri pubblici sia in quelli privati. Tutte indicazioni che serviranno come apporto al lavoro di sintesi che verrà fatto dal ministero per la stesura delle linee guida da presentare alla Camera.