“Con Forza Italia che rappresenta milioni di voti non c’è un accordo di governo ma istituzionale perché in un Paese civile le regole si fanno insieme. Dal punto di vista istituzionale mantenevo la parola anche se Berlusconi fosse stato condannato”. Parla così Matteo Renzi, dal Mozambico, all’indomani della sentenza di assoluzione di Berlusconi per il caso Ruby.
A chi invece gli chiede un parere sulla sentenza il premier ha ricordato: “Non ho mai commentato una sentenza né inizierò a farlo oggi. Rispetto i lavoro dei magistrati”.
Dall’altra parte invece, per Renzi “Grillo fa un teatrino politico che ricorda le correnti dei partiti della Prima repubblica”, con la differenza “che non ha i voti”. È questa la replica al leader M5S sulla presunta volontà del Pd di temporeggiare. “Se vuole parlare con noi ci siamo, ma la nostra priorità è fare le riforme”, sottolinea il premier.
Sempre sulle riforme, però, a Renzi arriva la prima bacchettata dall’Europa: il nuovo commissario agli Affari Economici e Monetari, il finlandese Jyrki Katainen, fa sapere di essere contrario a ogni “interpretazione creativa” del Patto di stabilità. E ammonisce il premier: “La cosa più importante per l’Italia è quella di attuare finalmente le riforme”.
Mettendo da parte la politica, Renzi ha anche affrontato il tema dell’immigrazione, segnato dall’ennesima tragedia in mare: “Noi – ha detto – dobbiamo discutere e cercare più risorse per Frontex Plus ma il problema dell’immigrazione va risolto alla radice”.
Orgoglioso di essere cittadino di un Paese che costruisce la pace, sviluppa la cooperazione, porta investimenti #MozambicoItalia #primavolta
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 19 Luglio 2014