Il centrodestra siciliano riparte da #AmunìSicilia, Associazione moderati uniti, presieduta da Giusy Savarino, che a Villa Filippina a Palermo ha organizzato una giornata di confronti e dibattiti.
Un laboratorio politico che ha visto i capigruppo dell’Ars e i coordinatori regionali dei partiti di centrodestra discutere del futuro dei moderati isolani, aprendo anche tavoli tecnici che avranno il compito di approfondire tematiche di attualità come l’agricoltura, il turismo, il fisco, la giustizia e il lavoro. Il dibattito è stato coordinato dal giornalista Salvo Toscano.
“Il centrodestra deve andare avanti – ha spiegato Giusy Savarino – e per questo abbiamo chiesto il contributo di giovani amministratori, deputati, imprenditori per iniziare un processo programmatico che parta dalla idee e riunisca tutta l’area moderata partendo da ciò che ci unisce”.
“Bisogna aspettare che il seme cresca e dia i suoi frutti – ha detto il sottosegretario Simona Vicari -. Per sviluppare un’efficace azione di governo e ci vorrà almeno un anno per raccogliere i frutti delle azioni che sono state messe in campo”.
“Noi abbiamo più volte battuto all’Ars il governo Crocetta – ha detto Santi Formica, capogruppo all’Ars della Lista Musumeci -. Quando una minoranza, che sa di essere minoranza, va al governo, è sempre pericoloso”.
“Questo dibattito deve essere solo il primo di una lunga serie – ha aggiunto Toto Cordaro, capogruppo all’Ars di Pid – Grande Sud -, se un deputato non ha radicamento territoriale, ha l’unico obiettivo di galleggiare in un’Assemblea che duri il più possibile, garantendo una maggioranza al Presidente. Crocetta dovrebbe dimettersi e riportare la Sicilia al voto”.
“Parlare solo di Crocetta è un errore – ha detto Piero Alongi, deputato regionale Ncd -. Crocetta non rappresenta la maggioranza dei siciliani, ecco perché il centrodestra deve battere un colpo in maniera seria. Se alle ultime Regionali non ci fossimo spaccati, Musumeci sarebbe oggi Presidente della Regione”.
“Nello Musumeci – ha dichiarato Enzo Gibiino, coordinatore regionale di Forza Italia – aveva fatto un lavoro straordinario alla Provincia di Catania. Ma nel 2012, anziché pensare al bene comune, qualcuno ha pensato che il proprio bene fosse superiore a quello comune. Abbiamo presentato il programma di Forza Italia la settimana scorsa, con l’appuntamento di oggi continuiamo su questa strada”.
“Dobbiamo rifare il centrodestra – ha sottolineato Nello Musumeci – segnando una discontinuità rispetto al passato. Dovevamo essere noi a fare la rivoluzione, senza lasciarla a un comunista di una doppiezza disarmante. La società civile e la classe politica hanno marciato insieme con un patto scellerato: la società civile stazionava nelle segreterie di parlamentari e assessori, negli uffici. Il centrodestra deve essere un progetto, una sintesi di idee e valori che non possono essere quelle della sinistra. Dobbiamo tornare nelle piazze, la Sicilia è di centrodestra”.