I giudici della quinta sezione del Tribunale di Palermo hanno condannato per concussione a quattro anni di reclusione l’ex dirigente del Comune di Palermo, Francesco La Rocca, 65 anni, perché avrebbe chiesto e ottenuto una tangente da 12 mila euro a due imprenditori per il rilascio di un’autorizzazione.
A tre anni, con l’accusa di riciclaggio, è stato condannato il figlio dell’ex funzionario Giacomo, 34 anni, che avrebbe incassato il denaro e cercato di impedire di accertarne la provenienza. Come riporta il Giornale di Sicilia, i giudici hanno anche trasmesso gli atti alla Procura, affinché valuti se procedere per falsa testimonianza nei confronti dell’ingegnere Salvatore Mandarano: avrebbe mentito durante la sua deposizione in aula.
L’indagine sui La Rocca, coordinata dall’aggiunto Leonardo Agueci e dal pm Gaetano Paci, era scaturita da intercettazioni effettuate nello studio di Mandanaro, sospettato di essere vicino ai boss di San Lorenzo. L’inchiesta per mafia nei confronti del professionista era poi stata archiviata su richiesta degli stessi pm, mentre era andata avanti quella per concussione. La Rocca senior era il responsabile del servizio infrastrutture per la mobilità dell’ufficio Opere pubbliche del Comune di Palermo: in questa veste aveva il potere di ostacolare o agevolare il rilascio di autorizzazioni di agibilità.