Le Associazioni Scientifiche e le Associazioni per i pazienti EpaC hanno inviato una lettera congiunta alla Gilead, all’Aifa e al Ministero della Salute in merito al processo di negoziazione della terapia per Epatite C: “La scelta di Gilead di rimandare a settembre il nuovo incontro con Aifa rischia di avere importanti ricadute cliniche in termini di salute per i pazienti con epatite cronica C. Si chiede dunque con la massima urgenza un programma gratuito di accesso allargato a Sofosbuvir”, si legge in una nota.
Le Associazioni Scientifiche Aigo, Aisf, Sige, Simi e Simit insieme ai pazienti sono preoccupati “per la salute dei pazienti con cirrosi epatica che non rispondono ai criteri dell’uso compassionevole di Sofosbuvir, vedono precluso l’accesso ad una terapia antivirale potenzialmente salvavita”.
“La precedente esperienza di programmi di accesso allargato con inibitori delle proteasi di prima generazione – prosegue la lettera- come Boceprevir e Telaprevir ha permesso a molti pazienti Italiani di essere trattati con questi farmaci prima della loro immissione in commercio”.
Pertanto le Associazioni, sentita l’Aifa, chiedono a Gilead Sciences S.r.l. “di iniziare con la massima urgenza un programma gratuito di accesso allargato a Sofosbuvir che includa tutti i pazienti con Cirrosi Epatica da HCV (F4), allo scopo di tutelare il diritto alla salute dei pazienti nell’attesa della conclusione del processo di negoziazione”.
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