Il fatturato lordo delle comunicazioni scende sotto il 4% del Pil. Per il 2013 il macrosettore delle comunicazioni è stimato a 56,1 miliardi di euro, che significa una perdita di 5,4 miliardi in termini di fatturato rispetto al 2012 (-9%). I dati presentati dall’Agenzia per le Comunicazioni nell’annuale relazione al Parlamento evidenziano la crisi nera che ancora investe il settore delle comunicazioni.
E preoccupanti sono anche i dati degli investimenti pubblicitari, con l’universo media che ha perso in un anno poco più di 1 miliardo di fatturato (-6,9% a 14,7 miliardi). Tutti i settori dei media (l’editoria, la radio, la tv e in misura più contenuta l’online) risultano in perdita rispetto al 2012. In particolare, per quanto riguarda la tv, Sky resta prima per ricavi mentre Mediaset, totalizzando il maggior calo (-8% a 2,28 miliardi), viene sorpassata dalla Rai (-1,6% a 2,3 miliardi).
Inoltre, nel 2013 gli investimenti per la rete da parte degli operatori sono calati del 5,4% attestandosi a 5,97 miliardi. Quelli in rete fissa sono calati dello 0,9% a 3,045 mld, mentre quelli per la rete mobile sono stati pari a 3 miliardi in flessione del 9,8%.
“L’Italia – ha ammonito il presidente dell’Autorità di garanzia nella comunicazioni, Angelo Cardani – mostra segnali di debolezza nello sviluppo e penetrazione delle reti digitali di nuova generazione e di accesso ai servizi più innovativi. Sebbene nell’ultimo anno si sia parzialmente ridotto il divario digitale dell’Italia rispetto alla media europea, molti sforzi restano da compiere e in questo comune obiettivo l’Autorità continua a fare la sua parte”.
Leggi la Relazione annuale AGCOM 2014 – Presentazione del Presidente