Duello in aula bunker fra accusa e difesa alla ripresa del processo a quattro No Tav per terrorismo. I pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino hanno chiesto alla corte d’assise di acquisire alcuni atti dell’indagine che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di altri tre militanti, ma gli avvocati si sono opposti: la questione è “importante”, ha detto il presidente Pietro Capello, che si è riservato la decisione.
Anche i nuovi arresti dei giorni scorsi riguardano l’attacco del 14 maggio 2013 al cantiere di Chiomonte. “Hanno usato molotov e mortai accerchiando il cantiere e coordinandosi da un punto all’altro attraverso telefonini. Erano armati di ordigni pericolosi – ha detto Bruno Megale, capo della Digos di Milano – dentro c’erano lavoratori che hanno rischiato molto quella notte. Tutte le tecniche del commando richiamavano quelle da guerriglia”.