Dai sequestri di finto Montepulciano d’Abruzzo a quelli di latte di provenienza impossibile da tracciare non c’è alimento tipico del “made in Italy” che non subisca quotidianamente qualche tentativo di contraffazione, con il 2013 che ha visto aumentare tutti gli indicatori, dai sequestri alle denunce. Il quadro degli illeciti è stato tracciato dal rapporto annuale di Fareambiente, da cui emerge un aumento preoccupante della tendenza a falsificare le etichette, la maniera più semplice di ingannare il consumatore.
I numeri presentati dal rapporto parlano per il 2013 di quasi 10mila tonnellate di prodotti sequestrati, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, e oltre 3 milioni di etichette illegali accertate a fronte di appena 600mila soltanto dai controlli del 2013 dei Nuclei Antifrodi Carabinieri (NAC). A questi si aggiungono gli sforzi di tutte le altre forze dell’ordine, dai Nas che hanno effettuato 39.308 controlli soprattutto nel settore ristorativo alla Gdf con oltre 12mila tonnellate e 280mila ettolitri di prodotti sequestrati passando per Corpo Forestale e Capitanerie di Porto.
”Solo attraverso la promozione delle realtà locali possiamo rilanciare l’economia – ha affermato il presidente di Fareambiente Vincenzo Pepe -. Siamo indietro nella nostra cultura dell’alimentazione, mentre invece dobbiamo capire che non abbiamo bisogno del petrolio, perchè il nostro petrolio è il turismo e il cibo ne è parte integrante”.
All’interno del “disastro” descritto dal rapporto, con sequestri e denunce in tutta Italia, un’isola felice sembra essere paradossalmente la ‘Terra dei fuochi’, con i controlli dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) che hanno mostrato un tasso di irregolarità inferiore a quello del resto d’Italia. ”La questione delle frodi alimentari è fondamentale – ha commentato il senatore Maurizio Gasparri durante la presentazione – e dimostra come si faccia spesso attenzione a mille cose e poi si trascura la tutela della prima risorsa ambientale che è la persona. Magari si sta attenti a una siepe e non a quello che si mangia”.
Il contrasto alle frodi, ha sottolineato il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, avrebbe bisogno di provvedimenti aggiuntivi. Uno di questi potrebbe essere una ‘black list’ di chi commette reati in questo campo. “La lista – ha spiegato Ferri – sarebbe ‘alimentata’ da tutti le Autorità nazionali ed internazionali competenti ad irrogare sanzioni in materia”.