In Italia 10.048.000 persone vivono in povertà relativa, il 16,6% della popolazione. Tra questi 6.020.000 sono poveri assoluti, cioè non riescono ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa (9,9%). Lo rileva l’Istat nel report sulla Povertà in Italia.
Tra il 2012 e il 2013 l’incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile (dal 12,7% al 12,6%), mentre la povertà assoluta è aumentata, specie al Sud: sono poveri assoluti 725 mila persone in più tra quelle che vivono nel Mezzogiorno. Nel 2012 i poveri assoluti al Sud erano 2.347.000, nel 2013 3.072.000.
In sette anni, dall’inizio della crisi nel 2007, ”sono più che raddoppiate (+150 per cento), con il record di 6 milioni e 20mila individui nel 2013, le persone in condizioni di povertà assoluta rispetto al 2007 quando erano 2,4 milioni”. È quanto sottolinea Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sulla povertà in Italia.
“L’aspetto più drammatico – osserva l’organizzazione agricola – della povertà in Italia è il fatto che 428.587 bambini con meno di cinque anni di età nel 2013 ha avuto bisogno di aiuto per poter semplicemente bere il latte o mangiare, con un aumento record del 13% rispetto all’anno precedente”. Secondo le elaborazioni Coldiretti sulla relazione sul “Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013”, realizzate dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) la popolazione totale dei bambini indigenti, espressa in valori assoluti, è concentrata in prevalenza nell’Italia Meridionale (149.002, pari al 35% del numero complessivo di minori tra i 0 e i 5 anni bisognosi di aiuto) e nell’Italia Settentrionale (129.420 unità, pari al 30%). Oltre il 40% dei bambini bisognosi di aiuto alimentare, precisa la Coldiretti, è concentrato in Campania ed in Sicilia.