In sette anni di crisi, ci sono città che hanno pagato il prezzo più alto in termini di benessere, altre che hanno ‘resistito’ meglio. In testa alle province italiane dove la crisi si è fatta sentire di più ci sono due città laziali, Viterbo, Latina, seguite da Novara. Quelle che ne hanno risentito meno Vicenza, Bolzano, Modena.
È la classifica che emerge da un’indagine del Sole24ore che mette a punto sulla base di dieci indicatori (fra i quali la disoccupazione, i prestiti, il valore degli immobili, il numero di laureati, la spesa per i medicinali, la quantità di rifiuti prodotti) un vero e proprio indice di “resistenza” alla crisi. A pagare il prezzo più alto le province del Piemonte, dell’Emilia Romagna, le Marche, il Lazio.
Le prime 10 province dove la crisi ha colpito di più sono Viterbo, Latina, Novara, Cosenza, Nuoro, Cagliari, Terni, Messina, Grosseto, Reggio Calabria. Le 10 che invece hanno resistito meglio sono Vicenza, Bolzano, Modena, Mantova, Pisa, Genova, Prato, Verona, Aosta, Milano. Il quotidiano economico ricorda che in sette anni di crisi il tasso di disoccupazione è raddoppiato salendo al 12,2% e i depositi in banca sono saliti anche come scelta di risparmio.
La crisi non ha colpito tutti i territori nello stesso modo: alcune province più di altre hanno sofferto, registrando nel 2013 vistosi arretramenti rispetto al 2007. Complessivamente, i centri piccoli e medi sembrano avere sofferto maggiormente, anche se i continui segni negativi hanno scavato ancora di più il solco che divide il Sud dal Nord del Paese. Ma in Piemonte, in Emilia Romagna, nelle Marche, nel Lazio la crisi si è fatta sentire e diverse province tra quelle tradizionalmente considerate isole di benessere si sono ritrovate così in cima alla graduatoria delle più colpite.