Il matrimonio tra Whatsapp e Facebook non s’ha da fare. Non finché l’Unione Europea non avrà fatto chiarezza sull’acquisizione da 19 miliardi di dollari da parte dell’azienda di Mark Zuckerberg sulla app di messaggistica istantanea amatissima dagli utenti con smartphone.
Se negli Stati Uniti la maxi operazione è stata presa senza batter ciglio, in Europa il timore è che questa fusione possa avere un impatto troppo grosso sulla concorrenza. E che la privacy degli utenti europei ne possa risentire.
L’Ue ha inviato alcuni questionari ai concorrenti di WhatsApp, come Snapchat, WeChat, Line e Telegram. Ma questo potrebbe essere solo il primo passo per aprire un’inchiesta formale che farebbe da caso scuola per l’applicazione delle regole comunitario della concorrenza al mondo dei social media. L’Ue aveva già avviato un indagine in tal senso sulla fusione tra Microsoft e Skype, pronunciandosi infine a favore.
Adesso però di mezzo c’è anche la privacy degli utenti: come verranno trattati i dati? Whatsapp accede alle rubriche telefoniche e in Europa ha circa 400 milioni di iscritti. Tra i Paesi meno convinti che la fusione tra Facebook e Whatsapp sia da fare, ci sono la Germania e l’Italia, dove il Garante della privacy ha chiesto di comunicare tutte le informazioni necessarie per valutare il rispetto della privacy degli utenti.