Dopo l’appello del Movimento 5 Stelle sulla crisi della Striscia di Gaza, arriva anche il monito del Capo di Stato. Giorgio Napolitano non ha dubbi sul percorso da intraprendere in Europa, con il semestre di presidenza italiana: “Non solo affari interni della Ue ma anche forti impulsi europei per una prospettiva di stabilizzazione e pacificazione e Est e Sud dell’Europa”.
In una lunga intervista al quotidiano La Stampa, il presidente della Repubblica analizza la crisi in Medio Oriente: le turbolenze come questa, o come quella in Ucraina, sono dovute ad una mancata soluzione delle crisi innescatesi dopo l’11 settembre: “La verità è che la comunità internazionale, dal dopo l’11 settembre 2001, non è riuscita ad affrontare e ad avviare a soluzione con mezzi politico-diplomatici nessuna crisi e non è riuscita a disinnescare nessuna sfida”.
Napolitano spiega che “l’impotenza politica” ha degli “esempi” importanti, come “fallimenti dei tentativi di negoziato davvero risolutivo tra Israele e Autorità palestinese, così come il fallimento di ogni mediazione per il superamento del sanguinosissimo conflitto in Siria”.
Il Capo di Stato analizza anche il percorso fatto negli ultimi anni dall’Unione Europea: “In questi lunghi anni di crisi finanziaria ed economica, la dimensione della politica estera e di sicurezza comune europea è purtroppo rimasta drammaticamente sacrificata”. Con quanto succede ora tra Israele e Hamas però, emergono “tensioni e conflitti con cui malamente conviviamo da molti anni e nuovi focolai di contrapposizione, coltivare questo spazio è diventato essenziale: lo si chiede all’Europa da diverse parti e in modo particolare da una presidenza americana ben consapevole di non poter supplire, come nel passato, a insufficienze europee specie nel campo della sicurezza”.