L’esercito israeliano ha colpito nella notte circa 84 obiettivi “affiliati al terrorismo di Hamas” nella Striscia diGaza. L’aviazione israeliana ha centrato un orfanotrofio, provocando la morte di tre piccole disabili. Lo riferisce la agenzia di stampa Quds Press, secondo cui diverse infermiere sono rimaste ferite.
In Israele l’episodio non è stato commentato. Il portavoce militare sostiene che Hamas ha sistematicamente provveduto a nascondere missili e armi in moschee e in istituti pubblici. Intanto, il numero di vittime nella Striscia, dall’inizio dell’offensiva di Tel Aviv cinque giorni fa, sale quindi a 121.
Un portavoce militare ha spiegato che tra gli obiettivi colpiti nella notte, ci sono “68 lanciatori di razzi, 21 centri militari, 18 fabbriche di armi e depositi”. Inoltre, l’esercito ha detto di aver colpito “10 operativi del terrore, 6 di questi direttamente coinvolti nel lancio di razzi in quel momento verso Israele”.
E mentre arriva l’appello del presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama per il ripristino della pace, il leader politico di Hamas Khaled Meshal, che vive nel Qatar, sta lavorando, secondo la televisione di Stato israeliano, ad un cessate il fuoco che metta fine al conflitto in corso a Gaza; e questo in contrasto con la linea dei dirigenti politici di Hamas a Gaza, secondo cui per il momento Hamas è determinato a proseguire in una lotta ad oltranza.
Ma Israele pare non abbia intenzione di ritirarsi e si starebbe preparando per altri “lunghi giorni di combattimento”. Lo ha detto il ministro della Difesa Moshé Yaalon in una riunione della sicurezza. “Stiamo continuando – ha aggiunto, citato dai media – a distruggere obiettivi significativi di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche”.