“Restituiamo il riso al Piemonte”. Con questo slogan, è partita la mobilitazioni dei risicoltori piemontesi, sostenuti dalla Coldiretti, in difesa del riso italiano. I lavoratori hanno consegnato le loro richieste ai Prefetti delle province risicole in un documento dal titolo: “Le azioni per dare futuro al settore risicolo italiano e piemontese”, in cui Coldiretti schematizza le azioni che devono essere intraprese per evitare la perdita di un intero comparto.
Oggi sono scesi in piazza a Torino a piazza Castello davanti al Palazzo della Regione: a fianco ai risicoltori il Presidente Nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo. Con sullo sfondo Palazzo Reale è stata ricostruita una vera e propria risaia ed ai cittadini è stata offerta una degustazione gratuita di insalata di riso alla piemontese.
Alla base della manifestazione la contestazione delle importazione di riso dall’estero, specie dalla Cambogia per l’azzeramento dei dazi doganali da parte dell’Unione Europea e delle sperequazioni all’interno della filiera. I risicoltori non possono accettare che il lavoro di oltre 2.500 imprese per un totale di 8.000 addetti sia messo a rischio.
Tra le richieste di Coldiretti Piemonte l’immediata applicazione della clausola di salvaguardia a tutela dei consumatori e dei produttori europei. La mancata tutela della produzione risicola ha generato un aumento negli ultimi tre anni del 1783% delle importazioni dai Paesi terzi. In Italia abbiamo assistito alla riduzione delle superfici coltivate a riso di 15.446 ettari (meno 21% negli ultimi tre anni).